Contenuto dettagliato dello studio di mercato
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Riepilogo ed estratti
1 Panoramica del mercato
1.1 Definizione e presentazione
Il mercato degli alimenti per animali d'allevamento si riferisce alla produzione e alla distribuzione di alimenti per questa tipologia di animali. Comprende quindi attività che riguardano la produzione agricola, l'industria agroalimentare e l'allevamento.
I prodotti di questo settore si basano sull'uso di due principali tipologie di materie prime:
- mangimi composti (miscele di materie prime)
- additivi (incorporazioni che migliorano il cibo)
Il mercato globale dovrebbe crescere ad un tasso di crescita annuo del 3,62% tra il 2017 e il 2023. Questa crescita è spiegata specialmente da una maggiore domanda di alimenti di origine animale. Inoltre, l'offerta di prodotti viene continuamente innovata, dinamica che comporta un aumento incessante della domanda.
Il mercato italiano degli alimenti per animali da allevamento è in forte crescita e rappresenta una quota significativa del mercato europeo. In particolare, a guidare lo sviluppo di questo mercato vi è una crescente preoccupazione per la salute alimentare degli animali e una maggiore attenzione ai benefici riconducibili alla presenza di additivi negli alimenti.
Gli alimenti più consumati dagli animali da allevamento in Italia risultano essere proteine, come la soia e cereali quali mais, grano e orzo, nonostante una quota significativa dell’alimentazione di questa tipologia di animali sia costituita anche da scarti alimentari, ovvero alimenti per umani che non vengono venduti.
Negli ultimi anni, il mercato italiano degli alimenti per animali da allevamento è stato caratterizzato da un generale aumento dei costi. Questo fenomeno, che ha interessato in particolare il segmento del mais e della soia, rappresenta una minaccia significativa per gli operatori del mercato in quanto in grado di mettere a rischio l’intera filiera di quello che è un settore fondamentale per l’economia italiana.
Vi è, inoltre, una crescente preoccupazione da parte della popolazione circa i problemi di disponibilità di risorse che l’alimentazione degli animali da allenamento pone, in quanto si sostiene che questa tipologia di animali consumi una quantità eccessiva di risorse primarie e terreni che vengono di conseguenza sottratti alla disponibilità dell’uomo.
1.2 Il mercato globale
Quello degli alimenti per animali da allevamento è un mercato da ***.* miliardi di dollari [***], e si prevede che crescerà con un CARG del *,*% fino al ****. Questa crescita è dovuta alla crescente domanda di cibi animali a livello mondiale. Seppure la comparsa di nuovi trend come le diete vegetariane e vegane o l'attenzione per il benessere degli animali, anche da allevamento, sia potenzialmente dannosa per il settore, questi sono più che bilanciati dall'aumento della popolazione a livello mondiale, dall'urbanizzazione e dal generale aumento del consumo di carne e altri prodotti animali come latte e uova.
Dimensioni del mercato dei mangimi per animali da allevamento Mondo, ****-****, miliardi di $ researchanmarkets
A livello geografico, la produzione è fortemente concentrata in Cina e negli Stati Uniti, gli altri Paesi produttori, seppure fortemente distanziati sono: Brasile, India, Messico, Spagna, Russia, Turchia, Giappone e Germania.
1.3 Il mercato nazionale
Il mercato italiano della produzione di mangimi per animali da allevamento ha visto una fase di rilancio dopo la pandemia. I volumi di produzione e il fatturato sono saliti, rispecchiando una crescente domanda nel settore. Il **** è stato un anno particolarmente interessante, con una produzione che ha raggiunto le **.*** migliaia di tonnellate, dato che ci posiziona al sesto posto in Europa, dopo Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Olanda.
Fatturato produzione di mangimi per animali da allevamento Italia, ****-****, miliardi di euro. Istat
La produzione nazionale è concentrata nei territori nel nord-est, specialmente in Emilia Romagna, dove l'industria della carne è fortemente sviluppata.
La domanda di questo prodotto è fortemente correlata a quella della carne, a questo proposito è importante sottolineare che l'Italia è il Paese europeo con il minor consumo di carne pro-capite (***). Nonostante questo la spesa verso questo prodotto è in leggero aumento, perchè i consumatori cercano carni più pregiate.
I timori maggiori del settore sorgono invece dall'aumento dei prezzi alla produzione, che hanno fatto registrare nel **** un +**,*% e nel **** un +**% [***], il trend, che sembra non essersi fermato nel ****, preoccupa molto i produttori che temono anche un futuro calo della domanda.
1.4 Analisi del commercio
Il commercio con l'estero ha guadagnato maggiore vivacità negli ultimi anni. Dopo il covid i commerci hanno ripreso a fiorire ed il settore dei mangimi per animali da allevamento, che costituisce la parte maggiore del settore dei mangimi in generale, non ha fatto eccezione. Nel **** le importazioni hanno toccato i *.*** miliardi di dollari, segando un +**% rispetto al ****. Le esportazioni sono salite di pari passo, arrivando a *.*** miliardi di dollari, ma rimangono tuttavia minori rispetto alle importazioni, segnalando una dipendenza verso l'estero del nostro Paese. Questo è dovuto al fatto che in Italia la produzione delle materie prime che vengono poi trasformate in mangimi è limitata e soprattutto costosa, mentre sul mercato internazionale i prezzi sono più competitivi.
Import-export mangimi per animali Italia, ****-****, milioni di $ UNcomtrade
Guardando la ripartizione delle importazioni tra i nostri principali partner commerciali notiamo una grande prevalenza, come accade in molti settori, di Francia e Germania. Questi due paesi da soli compongono da soli più del **% dell'approvvigionamento necessario al Paese. Interessante poi la presenza al terzo posto della Tailandia, seguita da Olanda e Spagna.
Ripartizione importazioni mangimi per animali Italia, ****, (***) Uncomtrade Per quanto riguarda le esportazioni, il quadro generale risulta molto frammentato. Non c'è un Paese che domina ...
1.5 L'impatto del Covid
Nel ****, la diffusione della pandemia da Covid-** ha determinato un forte rallentamento delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari, pur rimanendo la loro variazione in terreno positivo. Infatti, il netto calo degli affari della ristorazione nel mondo, italiana e non, ha frenato l’incremento annuo dell’export agroalimentare che si è attestato a +*,*% contro il +*% del **** [***].
Bisogna ricordare che la produzione di Mangimi per animali da allevamento risulta fortemente influenzata da:
l’andamento delle consistenze degli animali allevati l’andamento generale del mercato dei prodotti che derivano dall’allevamento e dei consumi alimentari le dinamiche che riguardano il mercato delle materie prime utilizzate dall’industria nella produzione dei mangimi la diponibilità e la qualità della produzione nazionale delle materie prime utilizzate
La pandemia ha avuto effetti negativi soprattutto sui consumi alimentari, che sono cambiati soprattutto a causa del rallentamento del settore Ho.Re.Ca., e sul mercato delle materie prime utilizzate, che è stato fortemente influenzato dalla riduzione dei commerci.
Con la fine della situazione di crisi ed la conseguente ripresa sia di hotel e ristoranti che del commercio internazionale, il fatturato del settore è tornato a crescere con rinnovato vigore. Bisogna però introdurre a questo punto una nuova variabile, quella del prezzo delle materie ...
2 Analisi della domanda
2.1 Le caratteristiche della domanda
La domanda di mangimi per animali da allevamento si divide in base all'animale per cui i mangimi sono sviluppati, divererse specie animali hanno infatti bisogni di nutrienti specifici e le aziende produttrici offrono una grande varietà di prodotti per accontentare le richieste della domanda. La categoria che domina il mercato è quella dei volatili, seguita da suini e bovini, che hanno una quota simile e rappresentano circa la metà della domanda, il pet food, seppure in grande crescita, ne rappresenta solo il *,*%.
Produzione mangimi per tipologia di animale Italia, ****, (***) Assalzo
Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio queste categorie [***]:
Volatili: questa categoria comprende principalmente polli da carne, tacchini e galline ovaiole. Nel **** sono state prodotte complessivamente *.***.*** tonnellate di mangimi per volatili, dato in aumento rispetto alle *.***.*** del ****. L'aumento è da imputare principalmente alle maggiori vendite di mangimi completi, si evidenzia così la tendenza dei consumatori a preferire un mangime appositamente studiato per venire incontro a tutte le esigenze dell'animale, togliendo all'allevatore l'onere di bilanciarne la dieta con mangimi complementari. Bovini: i bovini si dividono in vacche da latte, bovini da carne e bufali. La quantità di mangime prodotta nel **** per la categoria è di *.***.*** tonnellate anche in questo caso in aumento rispetto al ****, precisamente del ...
2.2 I driver della domanda
La domanda dei mangimi precede quella degli animali a cui i mangimi sono destinati. Quest'ultima presenta in Italia una discreta stagionalità, legata a feste (***) e usanze del nostro Paese. Nei periodi antecedenti a questi picchi di domanda gli allevatori aumentano le proprie riserve di animali e portanto la domanda di mangimi a crescere.
Analizzando invece la domanda a livello non solo italiano ma europeo, è doveroso puntualizzare le difficoltà che recentemente minacciano il settore:
La diffusione della PSA (***): sta mettendo a dura prova gli allevamenti di suini europei e che ci ricorda come tutto il settore sia vulnerabile alle condizioni di salute degli animali. La PSA è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali. Ha un vasto potenziale di diffusione e pertanto una eventuale epidemia di PSA sul territorio nazionale comporta pesanti ripercussioni sul patrimonio zootecnico suino, con danni ingenti sia per la salute animale, che per il comparto produttivo suinicolo. Decisioni governative: alcuni governi europei hanno deciso di depopolare gli allevamenti, in particolare di suini, per ridurre le emissioni ambientali. I Paesi dove questo accade con più vigore sono il Belgio e i Paesi Bassi. Aumento dei costi di produzione: gli allevamenti di animali hanno visto ...
2.3 Distribuzione geografica della domanda
La domanda italiana di mangimi per animali da allevamento è concentrata principalmente nelle regioni del nord, dove troviamo il maggior numero di imprese che lavorano con la carne. In particolare, l'Emilia Romagna, con *** imprese, è leader indiscusso per quanto ne riguarda l'allevamento, la lavorazione e la conservazione, altro centro importante è la Lombardia, con *** aziende, seguono Piemonte (***).
2.4 Il trend della domanda
Al contrario di quanto ci si immagini, il consumo di carne in Italia (***) è il più basso in Europa, i danesi sono a ***,* kg, i portoghesi a ***, gli spagnoli a **,*, i francesi e i tedeschi rispettivamente a **,* e ** kg. Nonostante questo, la spesa mensile delle famiglie per questo prodotto è aumentata negli ultimi anni, questo rispecchia la tendenza dei consumatori a prediligere carni di categoria premium, provenienti da allevamenti nazionali e da animali nutriti con mangimi salutari e naturali.
Spesa media mensile delle famiglie in carne Italia, ****-****, (***) Istat
Vista questa tendenza dei consumatori a cercare carni di qualità più alta, il biologico potrebbe essere individuato come importante trend per il futuro, tuttavia, l'analisi della zootecnia biologica fa emergere alcune rilevanti criticità per lo sviluppo del settore, con una incidenza dei capi allevati che nel complesso rimane inferiore al **%. Nell'ultimo triennio le consistenze dei bovini, suini, ovini e caprini mostrano livelli pressoché stabili, mentre il comparto degli avicoli (***) mostra una dinamica positiva più marcata, tanto da guadagnare ogni anno circa mezzo milione di capi [***].A rallentare la conversione degli allevamenti sono le difficoltà tecniche che la gestione del biologico comporta: dall'impossibilità di poter far uso di antibiotici e la difficile reperibilità dei mangimi ...
3 Struttura del mercato
3.1 Le caratteristiche del mercato
Il numero di imprese operanti nel settore dei mangimi per animali da allevamento in Italia è sceso costantemente negli ultimi anni. Le dificoltà che il settore affronta sono principalmente legate all'aumento dei costi di produzione che, spinto ultimamente da difficolta di reperimento delle materie prime e innalzamento dei prezzi dell'energia, continua da diversi anni.
Numero di imprese nel settore della produzione di mangimi per animali da allevamento Italia, ****-****. Istat
Guardando la distribuzione geografica delle imprese si può notare una corrispondenza con le imprese che allevano e lavorano la carne. Anche in questo settore infatti la concentrazione maggiore di players è nei territori del nord, specialmente nord-est, con l'Emilia Romagna che si conferma il maggior polo produttivo per quanto riguarda tutta l'industra delle carni. A questo proposito bisogna anche ricordare che spesso le aziende che producono i mangimi sono le stesse che gestiscono uno o più allevamenti.
La forma giuridica più comune è senza dubbio quella delle S.r.l., con *** imprese totali, seguono le S.p.a., le Società in nome collettivo, gli imprenditori individuali, categoria che comprende anche liberi professionisti e lavoratori autonomi, le società in accomandata semplice e le società cooperative.
Forma giuridica delle imprese di produzione di mangimi per animali ...
3.2 La catena del valore dell'allevamento di animali
Le materie prime principali sono:
Cereali: sono alla base dei mangimi per animali e rappresentano il **% del consumo globale di sostanza secca da parte degli animali da allevamento [***] i più utilizzati sono: riso, frumento, orzo, mais, sorgo, segale e avena. Proteine: principalmente quelle della soia Scarti alimentari
Per completare gli alimenti vengono poi aggiunti degli additivi: Gli additivi sono sostanze o microrganismi o preparati intenzionalmente aggiunti agli alimenti per animali o all’acqua di abbeverata al fine di svolgere una o più funzioni, secondo cui si dividono in categorie specifiche:
tecnologici, ad es. per proteggere i mangimi dal deterioramento, omogeneizzare, regolarne il pH, aumentare la viscosità, ridurre o aumentare la fissazione fra particelle di mangime, migliorare le proprietà meccaniche del mangime (***) ma anche conservabilità, ecc. organolettici, ad es. per conferire o restituire le proprietà organolettiche e visive dei mangimi oppure per influire favorevolmente sul colore del mantello e della livrea nutrizionali, per rispondere più efficacemente a specifiche esigenze nutrizionali degli animali zootecnici, per promuovere la digestione o stabilizzare la flora intestinale, influenzare favorevolmente l’ambiente coccidiostatici ed istomonostatici, per mantenere lo stato di salute in alcune specie “sensibili”.
Focus cereali: negli ultimi anni molte associazioni ambientaliste hanno lamentato il problema dell'alto ...
3.3 La distribuzione
Per quanto rigurda la distribuzione troviamo tre casistiche:
Il produttore di mangimi può essere lo stesso allevatore che dispone quindi di un impianto nelle vicinanza dell'allevamento. I mangimi vengono prodotti e spediti agli allevamenti in grandi quantità, spesso via terra, visto che la distanza tra produttore e allevamento è generalmente contenuta. Una quote minore dei mangimi viene commercializzata attraverso la grande distribuzione.
La spedizione dei prodotti è uno degli elementi più importanti per ottenere un vantaggio competittivo all'interno del settore, per questo molte aziende hanno deciso di internalizzare questa funzione, attraverso l'acquisto di autocarri e centri logistici, per garantire un servizio veloce e puntuale.
Dal punto di vista legislativo l'attenzione è rivolta soprattutto alla sicurezza dei trasporti dal punto di vista igienico, il reg. (***) N° ***/**** regola questa fase della catena del valore del settore. All'articolo *, punto * troviamo: "Gli operatori del settore dei mangimi assicurano che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione che ricadono sotto il loro controllo siano condotte conformemente alla normativa comunitaria, alla legislazione nazionale con essa compatibile nonché ai dettami della corretta prassi. Essi assicurano in particolare che soddisfino i pertinenti requisiti in materia di igiene stabiliti nel presente regolamento."
4 Analisi dell'offerta
4.1 Tipologia dell'offerta
La Legislazione comunitaria definisce ed individua diverse tipologie di mangimi sulla base di molteplici aspetti correlati in particolare al soddisfacimento dei fabbisogni energetici e nutrizionali, ad alcune funzionalità desiderate e a peculiarità di natura degli ingredienti inclusi nella ricetta o di processo produttivo.Di seguito ne vengono riportate le tipologie principali:
Mangimi semplici: sono i prodotti di origine vegetale o animale, il cui obiettivo principale è soddisfare le esigenze nutrizionali degli animali. Possono essere allo stato naturale, freschi o conservati ed includono i derivati della loro trasformazione industriale. Sono le sostanze organiche o inorganiche, comprendenti o meno additivi per mangimi, possono essere somministrate direttamente agli animali, utilizzate per la preparazione di mangimi composti oppure come supporto per gli additivi nelle premiscele. Mangimi composti: sono le miscele di almeno due materie prime per mangimi, contenenti o meno additivi per mangimi, destinati all’alimentazione degli animali per via orale sotto forma di mangimi completi o complementari. I mangimi completi sono i mangimi composti che, per la loro composizione, sono sufficienti per una razione giornaliera dell’animale. I mangimi complementari sono i mangimi composti con contenuto elevato di alcune sostanze ma che, per la loro composizione, sono sufficienti ad una razione giornaliera dell’animale solo ...
4.2 I prezzi
L'indice dei prezzi alla produzione di mangimi per animali da allevamento segnala un'impennata dei costi di produzione di questi prodotti.
Indice prezzi alla produzione di mangimi per animali da allevamento Italia, ****-****, base ****=*** Istat
A pesare sui costi dei mangimi, più che il caro energia derivato dalla guerra in Ucraina, è stata la siccità che ha attaccato non solo l'Italia, ma anche Ungheria, Repubblica Ceca e Francia, che sono i nostri principali fornitori di mais e altre materie prime che finiscono nelle mangiatoie degli animali [***].
Visto che i mangimi sono un composto di una o più materie prime, il prezzo di queste si rispecchia direttamente su quello dei mangimi, a seconda delle diverse parti utilizzate.
Prezzo dei principali cereali usati per produrre i mangimi per animali da allevamento [***]:
**** **** **** **** **** Gano tenero ***.** ***.** ***.** ***.** ***.* Mais ***.** ***.** ***.** ***.** ***.** Orzo ***.** ***.** ***.** ***..** ***.** Farina di soia ***.** ***.** ***.** ***.** ***.** Frarinaccio ***.** ***.** ***.** ***.** ***.** Germe di mais ***.** ***.** ***.** ***.** ***.** Soia ***.** ***.** ***.** ***.** ***.**
4.3 Nuovi trend dell'offerta
Tra i trend che nel futuro caratterizzeranno la produzione di mangimi, quello più interessante è legato all'utilizzo di insetti. Numerosi studi hanno infatti evidenziato che una loro introduzione nella dieta animale non solo non ha effetti negativi sulla crescita e sulle performances produttive degli animali, ma potrebbe anche favorire il benessere animale, riducendo al tempo stesso il rischio di insorgenza di antibiotico resistenza.
I vantaggi principali che l'utilizzo di insetti per la produzione di mangimi porterebbero sono:
Facilità di allevamento: gli insetti sono incredibilmente resistenti ed adattabili, si moltiplicano in fretta e questo li rende molto facili da allevare. Inoltre si nutrono spesso di materiali di scarto, potrebbero quindi essere uno step importante per chiudere un tipo di economia circolare come quello promosso dalle ultime direttive dell'Unione Europea. Impatto ambientale: numerosi studi hanno dimostrato come l'allevamento di insetti sia meno impattante in termini di emissioni di gas serra e utilizzo di acqua e terreno rispetto ad altre tradizionali produzioni [***]
Un possibile svantaggio da considerare è invece la quantità di insetti necessari a produrre la quantità di mangimi richiesta dal mercato. Questa considerazione è tuttavia preoccupante solo in parte, gli insetti hanno infatti una grande concentrazioni di nutrienti, comparabile a quella della farina di soia ...
5 Regolamento
5.1 Regolamentazione
Le regolamentazioni che interessano il settore si dividono principalmente in * aree tematiche:
Etichettatura: I mangimi per animali d’allevamento e gli alimenti per animali da compagnia condividono la maggior parte della tipologia di dichiarazioni obbligatorie da dichiarare con l’etichettatura. L’Unione europea ha finalmente emanato nel **** un regolamento per armonizzare su tutto il territorio comunitario le disposizioni sulla commercializzazione e l’uso degli alimenti per animali (***), attualizzando e modernizzando le regole al pari della legislazione degli alimenti per consumo umano.Requisito fondamentale è la sicurezza: il mangime non deve avere effetti negativi diretti per la salute dell’animale e dell’uomo e per l’ambiente e ne è responsabile l’operatore che lo immette sul mercato, che deve garantire la presenza e l’esattezza delle informazioni d’etichettatura. Nella maggior parte dei mangimi finiti immessi in commercio è responsabile dell’etichettatura l’operatore che appone il marchio sul prodotto. Utilizzo di additivi: l’additivo è una sostanza intenzionalmente aggiunta agli alimenti per animali o all’acqua per svolgere funzioni definite (***) e l’uso non previsto per specie minori continua a preoccupare l’Industria. Gli OGM: Continua nel rispetto delle norme l’iter di autorizzazione e di rinnovo di eventi GM (***) attraverso la pubblicazione ...
6 Posizionamento degli attori
6.1 Segmentazione
Gruppi internazionali
Player italiani
- Ferrero mangimi S.p.a.
- Consorzio agrario di Cremona
- Zoogamma S.p.a.
- MB mangimi S.p.a.
- Gruppo Italiano Mangimi S.p.a.
- Fanin S.p.a.
- CP Group
- 新希望集团 New Hope Group
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