Sintesi del mercato
1.1 Definizione e presentazione
La dimensione del mercato globale della birra è stata valutata a 821,39 miliardi di USD nel 2023 e si prevede che cresca da 851,15 miliardi di USD nel 2024 a 1.172,13 miliardi di USD entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 4,03% durante il periodo di previsione. L'Europa ha dominato il mercato della birra con una quota di mercato del 33,77% nel 2023. La birra è una delle bevande più amate a livello globale rispetto a qualsiasi altra bevanda alcolica e sta guadagnando un'immensa popolarità, soprattutto tra i millennials e la Generazione Z, grazie alle sue varie formulazioni, varietà e offerte di sapore.
Tra il 2023 e il 2029, il valore del mercato europeo della birra mostra una crescita costante, passando da 277,38 miliardi di dollari a 372,99 miliardi. Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,06% conferma che il valore del mercato europeo della birra tra il 2023 e il 2029 aumenta in modo costante e sostenuto. Questo ritmo di crescita risulta coerente con l'incremento del 34,5% osservato durante il periodo. Le bevande alcoliche giocano un ruolo importante in tutti i paesi europei e sono parte integrante della cultura, del patrimonio e della nutrizione della regione. L'Unione Europea è una delle principali aree di produzione di birra nel mondo. l'industria dell'alcol in Europa è un settore diversificato, composto principalmente da piccole e medie imprese, tra cui microbirrifici e birrifici che operano a livello locale, regionale o nazionale.
Dal 2023 al 2029, il mercato italiano della birra è previsto in crescita costante, con un incremento complessivo di circa il 35% e un tasso di crescita annuale composto (CAGR) in linea con quello europeo, pari a poco più del 5%. Il consumo pro-capite di birra in Italia ha registrato un incremento significativo, aumentando di oltre l'11%, evidenziando un interesse crescente tra i consumatori e una tendenza di mercato positiva. Per quanto riguarda il mercato, il numero di imprese attive nella produzione di birra in Italia ha registrato una crescita significativa, mostrando un incremento del 76,5% in sei anni, così come il numero di addetti operanti con un aumento del 25,2%.
1.2 Il mercato globale
La dimensione del mercato globale della birra è stata valutata a 821,39 miliardi di USD nel 2023 e si prevede che cresca da 851,15 miliardi di USD nel 2024 a 1.172,13 miliardi di USD entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 4,03% durante il periodo di previsione. L'Europa ha dominato il mercato della birra con una quota di mercato del 33,77% nel 2023. La birra è una delle bevande più amate a livello globale rispetto a qualsiasi altra bevanda alcolica e sta guadagnando un'immensa popolarità, soprattutto tra i millennials e la Generazione Z, grazie alle sue varie formulazioni, varietà e offerte di sapore. In passato, le bevande fermentate aromatizzate erano consumate principalmente in regioni come l'Europa e il Nord America, ma negli ultimi tempi la domanda è cresciuta esponenzialmente in tutto il mondo. Questo fattore ha influenzato positivamente l'intero business. L'emergere di nuove tecnologie di birrificazione nelle economie in via di sviluppo ha inoltre influenzato positivamente i modelli di consumo dei clienti. Inoltre, i consumatori sono alla ricerca di bevande alcoliche innovative che siano disponibili in diversi sapori, il che sta favorendo la crescita del mercato globale della birra. L'Asia-Pacifico è il secondo mercato più grande. La regione ha un enorme potenziale per i produttori di liquori e la sua produzione a livello mondiale. Il mercato regionale è guidato da paesi come India, Cina, Australia e altri, dove i consumatori stanno aumentando il consumo di alcol. Secondo la società Anheuser-Busch InBev, la regione dell'Asia-Pacifico è la regione con la maggiore crescita nell'industria della birra e si stima che rappresenterà il 53% della crescita tra il 2014 e il 2025.
Valore mercato globale della birra
Mondo, 2024-2032, in miliardi di US$
Le condizioni economiche in miglioramento e la crescente crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) nelle regioni in via di sviluppo, come l'Asia-Pacifico e il Sud America, hanno portato a un aumento del reddito disponibile pro capite dei consumatori. Questo incremento del reddito disponibile dei consumatori è un fattore importante che contribuisce alla crescita dell'industria delle bevande alcoliche. Secondo la Kirin Holdings Co., una delle principali aziende giapponesi del settore delle bevande, il consumo globale di birra nel 2021 è aumentato per la prima volta durante il periodo di ripresa post-COVID-19. La crescita del mercato è stata principalmente supportata dalla forte domanda in Cina e Asia, poiché queste regioni hanno registrato una solida crescita economica. Il consumo globale è aumentato del 4%, raggiungendo 185,60 milioni di kilolitri, grazie alla riduzione dell'impatto della pandemia di COVID-19. Negli ultimi anni, la birra artigianale ha guadagnato popolarità nel mercato asiatico, inclusi Cina, India e Giappone, grazie alla sua qualità, gusto e varietà di sapori, e gli stakeholder hanno continuato a espandere le loro operazioni commerciali. Secondo la Brewers Association, il numero di birrifici artigianali attivi negli Stati Uniti è passato da 9.119 nel 2022 a 9.336 nel 2023. Pertanto, fattori come la crescita del PIL, l'influenza crescente delle birre artigianali nei paesi asiatici e il numero in aumento di birrifici artigianali a livello globale si prevede che spingeranno la crescita del mercato globale della birra.
Nel 2023, la Cina è il maggiore produttore mondiale di birra con 34,7 milioni di tonnellate, superando nettamente gli Stati Uniti, che occupano il secondo posto con 20,4 milioni. Il Brasile segue con 13,3 milioni, mentre il Messico produce 11,9 milioni. La Germania, nota per la sua tradizione birraria, raggiunge 8,7 milioni di tonnellate, superando Russia e Vietnam con 7,95 e 4 milioni rispettivamente. La Polonia chiude la lista con 3,91 milioni. La Cina produce circa il 70% in più rispetto agli USA e oltre otto volte la quantità prodotta dalla Polonia.
Produzione mondiale di birra per paese
Mondo, 2023, in milioni di tonnellate
1.3 Il mercato europeo
Tra il 2023 e il 2029, il valore del mercato europeo della birra mostra una crescita costante, passando da 277,38 miliardi di dollari a 372,99 miliardi. Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,06% conferma che il valore del mercato europeo della birra tra il 2023 e il 2029 aumenta in modo costante e sostenuto. Questo ritmo di crescita risulta coerente con l'incremento del 34,5% osservato durante il periodo.
Le bevande alcoliche giocano un ruolo importante in tutti i paesi europei e sono parte integrante della cultura, del patrimonio e della nutrizione della regione. L'Unione Europea è una delle principali aree di produzione di birra nel mondo. Secondo i dati dei Brewers of Europe, il consumo di birra in Europa nel 2021 è stato di 342.212 mila ettolitri, mostrando un incremento minimo dello 0,25% rispetto all'anno precedente. In termini di struttura, l'industria dell'alcol in Europa è un settore diversificato, composto principalmente da piccole e medie imprese, tra cui microbirrifici e birrifici che operano a livello locale, regionale o nazionale. Comprende anche i principali birrifici europei, leader mondiali nei loro settori. L'emergere di nuovi microbirrifici e piccoli birrifici negli ultimi anni è un segno significativo del potenziale di innovazione dell'industria. Il contenuto complessivo di alcol e l'uso dannoso di alcol in Europa sono diminuiti, poiché alcuni consumatori stanno passando a prodotti a basso contenuto alcolico e a varietà analcoliche in questa categoria. Pertanto, si prevede che queste preferenze dei consumatori sosterranno la crescita del mercato europeo.
Valore mercato europeo della birra
Europa, 2023-2029, in miliardi di US$
Nel 2023, l'Europa rappresenta il 33,77% del valore del mercato globale della birra, mentre il resto del mondo copre il 66,23%.
Ripartizione del valore del mercato globale
Mondo, 2023, in %
Nel 2023, la Germania si conferma il maggior produttore di birra in Europa con 7,2 miliardi di litri, quasi il doppio rispetto alla Spagna, che segue con 4 miliardi. La Polonia si posiziona al terzo posto con 3,5 miliardi, mentre Olanda e Belgio contribuiscono rispettivamente con 2,4 e 2 miliardi di litri. La Germania domina chiaramente il panorama europeo, producendo circa il 44% in più rispetto alla Spagna e oltre tre volte la quantità del Belgio.
Maggiori produttori europei di birra
Europa, 2023, in miliardi di litri
La Germania rappresenta il 22,3% della produzione europea di birra, confermandosi il principale produttore. La Spagna segue con il 12,4%, mentre Polonia e Olanda coprono rispettivamente il 10,8% e il 7,5%. Il Belgio contribuisce per il 6,3%. Gli altri paesi europei, insieme, rappresentano il 40,7% della produzione totale.
Ripartizione della produzione europea di birra
Europa, 2023, in %
Nel 2023, l'Olanda è il maggior esportatore europeo di birra con esportazioni del valore di 2.166 milioni di dollari, seguita dal Belgio con 1.821,1 milioni. La Germania, pur essendo il principale produttore europeo, si colloca al terzo posto tra gli esportatori con 1.330,8 milioni. Il Regno Unito e la Repubblica Ceca contribuiscono rispettivamente con 577,6 e 385,3 milioni, mentre Francia, Spagna e Irlanda chiudono la lista con esportazioni tra i 344 e i 365 milioni di dollari. L'Olanda esporta circa il 63% in più rispetto alla Germania, evidenziando la sua forza nel commercio internazionale di birra.
Maggiori esportatori europei di birra
Europa, 2023, in milioni di US$
Nel 2023, la Francia è il principale importatore di birra in Europa con 1.183,4 milioni di dollari, seguita dall'Italia con 782,8 milioni. L'Olanda, nonostante sia il maggior esportatore, importa 594 milioni, quasi allo stesso livello del Regno Unito con 591,4 milioni. La Spagna e la Germania, grandi produttori, importano rispettivamente 465,1 e 454,2 milioni. L'Irlanda e la Svezia, con 264,6 e 138,1 milioni, chiudono la classifica. La Francia importa circa il 51% in più rispetto all'Italia, evidenziando una forte domanda interna di birra.
Principali importatori europei di birra
Europa, 2023, in milioni di US$
1.4 Il mercato Italiano
Dal 2023 al 2029, il valore del mercato italiano della birra è previsto in crescita costante, passando da 2,51 miliardi di euro nel 2023 a 3,38 miliardi nel 2029, con un aumento complessivo del 34,7% ad un CAGR del 5,06% come quello europeo.
Previsione del valore del mercato Italiano della birra
Italia, 2023-2029, in miliardi di €
Istat, Elaborazione Businesscoot
Tra il 2017 e il 2022, il valore della produzione venduta di birra in Italia ha mostrato una crescita variabile. Si passa da 1,93 miliardi di euro nel 2017 a un picco di 2,40 miliardi nel 2020, seguito da una significativa contrazione a 1,44 miliardi nel 2021, probabilmente legata agli effetti della pandemia. Nel 2022 il valore si riprende, raggiungendo nuovamente 2,39 miliardi. Complessivamente, rispetto al 2017, il valore del 2022 rappresenta un incremento del 23,8%.
Valore della produzione venduta di birra [11051010]
Italia, 2017-2022, in miliardi di €
Tra il 2017 e il 2022, il fatturato delle aziende italiane operanti nella produzione di birra ha mostrato fluttuazioni significative. Nel 2017 era pari a 2,17 miliardi di euro, crescendo costantemente fino a 2,42 miliardi nel 2019. Nel 2020 si registra una contrazione a 2,19 miliardi, probabilmente legata alla pandemia, seguita da una ripresa nel 2021 con 2,46 miliardi. Tuttavia, nel 2022 il fatturato scende di nuovo a 2,05 miliardi, segnando una diminuzione del 5,5% rispetto al 2017.
Fatturato delle aziende operanti nella produzione di birra [1105]
Italia, 2017-2022, in miliardi di €
1.5 Importazioni ed Esportazioni
Tra il 2019 e il 2023, l'Italia ha registrato una crescita nelle esportazioni di birra, passando da 253,9 milioni di dollari nel 2019 a 301,6 milioni nel 2023, con un incremento del 18,8%. Tuttavia, le importazioni sono aumentate più significativamente, da 676,1 milioni di dollari nel 2019 a 782,8 milioni nel 2023, con un rialzo del 15,8%. Il tasso di copertura, che misura la proporzione delle esportazioni rispetto alle importazioni, è rimasto relativamente stabile, ma sempre al di sotto del 50%, oscillando tra 0,37 e 0,45. Ciò indica che l'Italia importa costantemente molto più di quanto esporta, con un leggero miglioramento nel 2020 (0,45), seguito da una riduzione nel 2022 e 2023, dove il tasso è sceso a 0,39.
Importazioni, esportazioni e tasso di copertura della birra
Italia, 2019-2023, in milioni di US$
Nel 2023, il Regno Unito è il principale destinatario delle esportazioni di birra italiana, con il 35,34% del totale, seguito dagli Stati Uniti al 9,98% e dalla Francia al 6,45%. L'Albania e l'Olanda rappresentano rispettivamente il 5,24% e il 5,01%. Anche la Cina (4,74%), la Spagna (3,55%) e il Canada (3,02%) sono mercati significativi, mentre il restante 26,67% delle esportazioni è distribuito tra altri paesi.
Principali Paesi di destinazione delle esportazioni di birra
Italia, 2023, in %
Nel 2023, la Germania è il principale fornitore di birra importata in Italia, rappresentando il 40,12% delle importazioni, seguita dal Belgio con il 24,14% e dall'Olanda con l'8,48%. La Danimarca e la Polonia contribuiscono rispettivamente con l'8,32% e il 5,89%. Altri paesi rilevanti sono Francia (3,49%), Regno Unito (2,26%) e Austria (1,69%), mentre il restante 5,62% proviene da altri paesi.
Principali paesi di provenienza delle importazioni di birra
Italia, 2023, in %
1.6 L'inflazione subita dal settore
Negli ultimi anni, il settore della birra in Italia ha dovuto affrontare significative sfide dovute all’inflazione, che ha colpito l'intera filiera, dalla produzione alla distribuzione. L'aumento dei costi delle materie prime, come l'orzo e il luppolo, ha creato una pressione notevole sui produttori, aggravata dai costi energetici sempre più elevati necessari per alimentare i processi produttivi, come la fermentazione e la refrigerazione. Anche i costi di trasporto sono aumentati a causa del rincaro del carburante, incidendo negativamente sulla distribuzione sia sul mercato interno che su quello estero. Di fronte a questi aumenti, molte aziende birrarie hanno dovuto trasferire una parte di questi costi al consumatore finale, portando a un aumento generalizzato dei prezzi della birra, sia nei supermercati che nei locali. Questo ha influenzato notevolmente le abitudini di consumo: molte persone hanno ridotto il numero di acquisti o sono passate a marchi più economici, il che ha penalizzato soprattutto i birrifici artigianali e i marchi premium. Per i piccoli produttori di birra, soprattutto quelli artigianali, la situazione è stata particolarmente difficile, poiché non dispongono degli stessi margini delle grandi aziende per poter assorbire l’aumento dei costi. Alcuni hanno cercato di reagire riducendo la produzione, mentre altri sono stati costretti a chiudere. Tuttavia, non sono mancate le risposte creative: alcune aziende hanno puntato su innovazioni nei processi produttivi e sul lancio di nuovi prodotti, come birre a bassa gradazione alcolica o birre realizzate con ingredienti locali per contenere i costi. Dal punto di vista del marketing, molte aziende hanno intensificato le promozioni, cercando di attirare consumatori con offerte speciali o formati più convenienti. Parallelamente, i grandi produttori hanno cercato di migliorare l’efficienza interna, investendo in tecnologie e automazione per contenere i costi operativi. Un trend interessante è stato anche quello delle birre locali, che hanno visto un aumento di domanda grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità e alla necessità di ridurre i costi di trasporto. Sul lungo termine, il settore birraio dovrà continuare a navigare un contesto economico incerto, con l’inflazione che potrebbe rimanere elevata ancora per un po’. Saranno cruciali l’innovazione e la capacità di adattarsi, insieme a possibili interventi del governo, come incentivi per i piccoli birrifici o agevolazioni fiscali. In ogni caso, l'industria della birra italiana sta dimostrando una resilienza notevole, cercando di reinventarsi in un periodo di difficoltà economiche.
Indice dei prezzi alla produzione di birra [1105] dell'industria - dati mensili - base 2021=100
Italia, 2022-2024, indice
L'Indice dei prezzi alla produzione di birra in Italia tra luglio 2022 e luglio 2024 evidenzia un incremento complessivo. A luglio 2022, l'indice era a 102.8, mentre a luglio 2024 si attesta a 108.4, con un aumento del 5.45%. La crescita è stata più marcata tra dicembre 2022 e gennaio 2023, quando l'indice è passato da 104.6 a 108.1, segnalando un aumento significativo in un breve periodo. Dopo questo picco, i valori si sono stabilizzati, oscillando leggermente intorno a 109 per gran parte del 2023 e 2024. Negli ultimi mesi si osserva una lieve flessione rispetto ai massimi, ma l'indice rimane sopra il livello iniziale del 2022.
Analisi della domanda
2.1 Panoramica della domanda
Tra il 2017 e il 2022, la spesa media familiare per la birra in Italia è aumentata del 17.18%, passando da 6.11 euro nel 2017 a 7.16 euro nel 2022. Dopo una lieve flessione tra il 2019 e il 2020, con una diminuzione di circa 1.6%, la spesa è cresciuta significativamente, soprattutto dal 2020 al 2022, con un incremento complessivo del 16.8%.
Voce di spesa media familiare per la birra
Italia, 2017-2022, in € correnti
Tra il 2019 e il 2023, la produzione di birra in Italia ha mostrato una crescita complessiva del 0,6%, passando da 17,3 a 17,4 milioni di ettolitri. Dopo una contrazione significativa nel 2020, con un calo del 8,7% a 15,8 milioni di ettolitri, la produzione è risalita costantemente, raggiungendo un picco di 18,4 milioni di ettolitri nel 2022. Nel 2023 si registra un lieve calo a 17,4 milioni di ettolitri.
Produzione di birra
Italia, 2019-2023, in milioni di ettolitri
Tra il 2019 e il 2023, il consumo di birra in Italia è rimasto invariato a 21,2 milioni di ettolitri. Dopo una contrazione nel 2020, quando è sceso del 10,8% a 18,9 milioni di ettolitri, si è verificato un recupero nei due anni successivi, culminando nel 2022 con 22,3 milioni di ettolitri. Nel 2023, tuttavia, il consumo è tornato ai livelli del 2019.
Consumo di birra
Italia, 2019-2023, in milioni di ettolitri
Dal 2017 al 2023, il consumo pro-capite di birra in Italia è aumentato del 11,1%, passando da 32,5 a 36,1 litri annui. Dopo un incremento costante fino al 2019, con un picco di 35,3 litri, nel 2020 si osserva una flessione a 31,5 litri, probabilmente dovuta all'impatto della pandemia. Successivamente, il consumo riprende rapidamente, raggiungendo un massimo di 37,8 litri nel 2022, prima di calare leggermente a 36,1 litri nel 2023.
Consumo pro-capite di birra
Italia, 2017-2022, in litri/anno
Nel 2023, il mercato della birra in Italia è stato dominato dalle Lager, che rappresentano l'82,73% del consumo totale. Le birre "Specials" hanno costituito il 15,41%, mostrando una presenza più di nicchia ma comunque rilevante. Le birre a bassa gradazione o analcoliche hanno avuto una quota marginale, pari all'1,86%.
Segmentazione del mercato della birra
Italia, 2023, in %
2.2 Distribuzione geografica della domanda
I dati sulla spesa media mensile familiare per la birra in Italia mostrano una variazione geografica significativa. Le famiglie del Nord-Est e del Nord-Ovest registrano la spesa più alta, pari a 7.38 euro, mentre al Sud e nelle Isole la spesa è leggermente inferiore, attestandosi a 7.28 euro. Il Centro si distingue per la spesa più bassa, pari a 6.45 euro, con una differenza del 12.6% rispetto alle regioni settentrionali.
REGIONE |
VALORE (€) |
NORD-EST |
7.38 |
NORD-OVEST |
7.38 |
SUD |
7.28 |
ISOLE |
7.28 |
CENTRO |
6.45 |
Nel 2023, la Lombardia emerge come la regione con il maggior numero di consumatori di birra di 11 anni e più in Italia, con 4531 persone, seguita dal Lazio (2624) e dal Veneto (2301). Regioni più piccole come la Valle d'Aosta e il Molise registrano i valori più bassi, rispettivamente con 62 e 148 consumatori. Al Sud, Campania (2478) e Sicilia (2102) presentano numeri significativi, mentre regioni come la Calabria (918) e la Basilicata (225) hanno un consumo più contenuto. Questo suggerisce una distribuzione del consumo di birra legata sia alla popolazione che a fattori culturali e socioeconomici.
DEN_REG |
VALORE |
Piemonte |
1936 |
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste |
62 |
Liguria |
707 |
Lombardia |
4531 |
Trentino-Alto Adige/Südtirol |
511 |
Veneto |
2301 |
Friuli-Venezia Giulia |
582 |
Emilia-Romagna |
2154 |
Toscana |
1749 |
Umbria |
390 |
Marche |
687 |
Lazio |
2624 |
Abruzzo |
654 |
Molise |
148 |
Campania |
2478 |
Puglia |
1798 |
Basilicata |
225 |
Calabria |
918 |
Sicilia |
2102 |
Sardegna |
725 |
2.3 Driver della domanda
Nel 2023, in Italia, il consumo di birra tra le persone di 11 anni e più mostra un aumento graduale con l'età fino alla fascia dei 45-54 anni, per poi iniziare a diminuire. Il numero di consumatori aumenta in modo significativo tra i giovani adulti, con 5.738 mila consumatori nella fascia 45-54 anni, che rappresentano il picco assoluto. Il tasso di consumatori, per 100 persone della stessa fascia di età, passa dal 2,1% tra gli 11-13enni al 65,8% tra i 35-44enni, mostrando un incremento costante. Dopo i 45 anni, la percentuale di consumatori diminuisce gradualmente, scendendo al 29,3% tra le persone di 75 anni e più, con una riduzione del 55,5% rispetto al picco di consumo massimo.
Persone di 11 anni e più che consumano birra
Italia, 2023, in migliaia, per 100 persone con le stesse caratteristiche
Nel 2024, la ripartizione nazionale della spesa per bevande in Italia mostra una distribuzione relativamente equilibrata tra diverse categorie. L'acqua rappresenta il 23% della spesa totale, seguita da vino e bevande analcoliche, entrambi al 22%. La birra costituisce il 16% della spesa, mentre le altre bevande alcoliche rappresentano l'11%. Gli spumanti hanno la quota più bassa, con il 6%. Questi dati indicano che gli italiani distribuiscono la loro spesa per bevande tra acqua, vino e bevande analcoliche in modo quasi uniforme, con una predilezione minore per birra e spumanti.
Ripartizione nazionale della spesa di bevande
Italia, 2024, in %
Nel 2024, l'andamento della domanda per le diverse categorie di bevande in Italia evidenzia interessanti tendenze nei prezzi, nella spesa e nei volumi. I prezzi sono aumentati per tutte le categorie, eccetto gli spumanti che hanno registrato un leggero calo dello 0.4%. L'aumento più significativo è stato per le bevande analcoliche (+5.1%), seguito dal vino (+4.0%) e dalla birra (+3.2%). Nonostante l'aumento dei prezzi, la spesa per vino e altre bevande alcoliche è diminuita rispettivamente dello 0.6% e del 2.5%, mentre è aumentata notevolmente per gli spumanti (+5.1%). La spesa per acqua, birra e bevande analcoliche è aumentata rispettivamente dell'1.0%, 2.3% e 2.5%. Per quanto riguarda i volumi, si osserva una riduzione generale, eccetto per gli spumanti che hanno registrato un incremento del 5.5%. I volumi di consumo di vino, bevande analcoliche, altre bevande alcoliche, acqua e birra sono diminuiti, con il vino che ha subito la riduzione più significativa (-4.4%).
Andamento della domanda per ripartizione
Italia, 2024, in %
2.4 Trend nella domanda della birra
Nel periodo tra ottobre 2022 e ottobre 2024, l'andamento delle ricerche online di birra in Italia mostra un'evoluzione interessante. Partendo da un indice di 63 nell'ottobre 2022, si osserva una diminuzione fino a 48,25 a dicembre dello stesso anno, seguita da una ripresa graduale nei mesi successivi. L'estate 2023 segna un picco, con un indice che raggiunge 84,4 ad agosto, per poi calare leggermente nei mesi autunnali. Nel 2024 si nota un comportamento simile, con un nuovo picco estivo di 81 ad agosto. Nel complesso, confrontando l'ottobre 2022 (63) con l'ottobre 2024 (60,2), si registra una riduzione del 4,4% nell'indice delle ricerche. I numeri rappresentano l'interesse di ricerca rispetto al punto più alto del grafico in relazione alla regione e al periodo indicati. Il valore 100 indica la maggiore frequenza di ricerca del termine, 50 indica la metà delle ricerche. Un punteggio pari a 0, invece, indica che non sono stati rilevati dati sufficienti per il termine.
Andamento delle ricerche online di birra
Italia, 2022-2024, indice
Le ricerche online di birra in Italia tra il 2022 e il 2024 mostrano una distribuzione geografica interessante. La Sardegna registra il valore più alto, con un indice di 100, seguita da Friuli-Venezia Giulia (98) e Trentino-Alto Adige/Südtirol (94). Al contrario, regioni come la Sicilia (64) e la Campania (57) si posizionano in fondo alla classifica. È evidente una maggiore concentrazione di interesse nelle regioni settentrionali, mentre le regioni del sud, ad eccezione della Puglia (74), mostrano una minore propensione alle ricerche online legate alla birra.
Regione |
Valore |
Sardegna |
100 |
Friuli-Venezia Giulia |
98 |
Trentino-Alto Adige/Südtirol |
94 |
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste |
90 |
Veneto |
86 |
Lombardia |
86 |
Marche |
82 |
Emilia-Romagna |
81 |
Molise |
80 |
Abruzzo |
79 |
Piemonte |
78 |
Puglia |
74 |
Liguria |
74 |
Basilicata |
74 |
Toscana |
73 |
Calabria |
73 |
Lazio |
71 |
Umbria |
70 |
Sicilia |
64 |
Campania |
57 |
2.5 Nuovi trend nella domanda
Il mercato della birra sta attraversando una trasformazione significativa, guidata da cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e da un'evoluzione nell'offerta dei produttori.
1. Crescita delle birre artigianali e indipendenti
- Le birre artigianali continuano a guadagnare popolarità, specialmente tra i consumatori più giovani e i cosiddetti "beer enthusiasts". La domanda si orienta verso birre prodotte localmente, con una forte attenzione alla qualità, agli ingredienti naturali e alla varietà di stili. Le birrerie artigianali stanno sperimentando ricette innovative e sapori audaci, spesso legati a culture o tradizioni locali. Questo ha creato un mercato dinamico e frammentato, dove le piccole birrerie indipendenti competono con i grandi marchi, cercando di distinguersi con storytelling legato al territorio.
2. Birre a basso contenuto alcolico e analcoliche
- Con una crescente attenzione alla salute e al benessere, la domanda di birre a basso contenuto alcolico e analcoliche è in forte aumento. Molti consumatori, in particolare nelle generazioni più giovani come i millennial e la Gen Z, stanno optando per prodotti che permettano di godere del gusto della birra senza l'effetto dell'alcol. I produttori stanno investendo in nuove tecnologie per migliorare il sapore delle birre analcoliche, rendendole più simili alle versioni tradizionali in termini di esperienza gustativa.
3. Sostenibilità e packaging ecologico
- I consumatori sono sempre più attenti all'impatto ambientale dei prodotti che acquistano, e questo si riflette anche nella scelta delle birre. C'è una crescente richiesta di birre prodotte con metodi sostenibili, che utilizzano materie prime biologiche o locali, e che riducono l'uso di risorse come l'acqua e l'energia durante il processo di produzione. Anche il packaging sta subendo una trasformazione, con una maggiore enfasi sull'uso di materiali riciclabili o biodegradabili, come lattine in alluminio o bottiglie in vetro riutilizzabili.
4. Innovazione nei sapori e ingredienti alternativi
- I consumatori di birra sono sempre più aperti a nuove esperienze di gusto. Questo ha spinto i birrifici a sperimentare con ingredienti non convenzionali come frutta esotica, spezie, fiori e persino verdure. Le birre aromatizzate, come le sour beers (birre acide) e le fruit beers, stanno crescendo in popolarità. Inoltre, c’è un crescente interesse per le birre fermentate con lieviti selvatici, come le birre di stile belga Lambic, che offrono profili aromatici complessi e distintivi.
5. Crescita delle birre senza glutine e per esigenze alimentari particolari
- Con l'aumento delle diete senza glutine e delle intolleranze alimentari, le birre senza glutine stanno diventando sempre più rilevanti. Questa nicchia di mercato, una volta limitata, sta crescendo rapidamente, con un'ampia gamma di stili e sapori ora disponibili. Questo trend risponde anche a un segmento crescente di consumatori che cercano prodotti adatti a diete specifiche, come vegane o a basso contenuto di zuccheri.
6. Esperienze premium e personalizzate
- Molti consumatori sono disposti a pagare di più per birre premium, con un'enfasi su prodotti di alta qualità, confezioni eleganti e esperienze di consumo uniche. Il mercato sta vedendo una domanda crescente di birre "limited edition" o con una forte componente di storytelling, che trasmettono un senso di esclusività. Inoltre, si stanno sviluppando servizi di personalizzazione, come la possibilità di ordinare birre create su misura per eventi specifici o di creare etichette personalizzate.
7. Aumento delle vendite online e consegna a domicilio
- La pandemia ha accelerato il passaggio verso le vendite online, e questo trend sembra destinato a continuare. Sempre più consumatori preferiscono acquistare birra tramite piattaforme digitali, approfittando di un’ampia selezione e di opzioni di consegna a domicilio. Le birrerie e i rivenditori stanno investendo in e-commerce, creando esperienze digitali coinvolgenti e offrendo sottoscrizioni per la consegna regolare di birre a casa.
8. Internazionalizzazione dei gusti
- Con l’aumento dei viaggi e della globalizzazione, i consumatori stanno esplorando stili di birra provenienti da altre parti del mondo. Stili di birra asiatici, africani e sudamericani stanno guadagnando terreno, e c’è una maggiore apertura verso birre con influenze culturali globali. Questo trend porta anche a collaborazioni tra birrerie di diversi paesi e a una maggiore diversità nell’offerta globale.
9. Collaborazioni e edizioni limitate
- Le collaborazioni tra birrerie artigianali o tra birrerie e altre aziende del settore food & beverage sono diventate un fenomeno comune. Queste partnership spesso portano alla creazione di birre in edizione limitata, che attirano collezionisti e appassionati desiderosi di provare qualcosa di unico. Queste collaborazioni possono includere anche aziende di altri settori, come il caffè, il cioccolato o persino i distillati, offrendo esperienze di gusto multidisciplinari.
Struttura del mercato
3.1 Struttura e dinamica del mercato Italiano
Dal 2018 al 2023, il numero di imprese attive nella produzione di birra in Italia ha registrato una crescita significativa. Si è passati da 610 aziende nel 2018 a 1077 nel 2023, con un incremento del 76,5% in sei anni. Il tasso di crescita è stato particolarmente marcato tra il 2022 e il 2023, con un aumento di 247 imprese, segno di un forte dinamismo nel settore negli ultimi anni.
Numero di imprese attive nella produzione di birra [11.05]
Italia, 2018-2023, in numero
Nel 2022, la maggior parte delle imprese attive nella produzione di birra in Italia era costituita da società a responsabilità limitata, che rappresentavano il 51,45% del totale. Gli imprenditori individuali, liberi professionisti e lavoratori autonomi costituivano il 23,13%, seguiti dalle società in nome collettivo (10%) e dalle società in accomandita semplice (10,48%). Le altre forme giuridiche, come le cooperative o le società per azioni, avevano un peso molto inferiore, con percentuali comprese tra lo 0,36% e l'1,57%, segnalando una netta predominanza di strutture aziendali di tipo SRL e individuale.
Forma giuridica delle imprese attive nella produzione di birra
Italia, 2022, in %
Tra il 2017 e il 2022, il numero di addetti operanti nella produzione di birra in Italia è aumentato costantemente, passando da 3917 nel 2017 a 4906 nel 2022, con un incremento totale del 25,2%. Nonostante una lieve flessione tra il 2019 e il 2020, probabilmente legata a fattori economici generali, la crescita è ripresa nel 2021, raggiungendo il massimo nel 2022.
Numero di addetti operanti nella produzione di birra [11.05]
Italia, 2017-2022, in numero
Il mercato della birra in Italia mostra una crescita rapida nel numero di imprese (+76,5% dal 2018 al 2023) rispetto a quella degli addetti (+25,2% dal 2017 al 2022). Questo suggerisce una frammentazione del settore, con molte nuove aziende di piccole dimensioni, la maggior parte di tipo artigianale, che impiegano meno personale. Il mercato è in espansione, ma con imprese di scala ridotta.
3.2 Catena del Valore
- Approvvigionamento delle materie prime: Acquisizione degli ingredienti chiave come orzo, luppolo, lievito e acqua.
- Maltazione: L'orzo viene trasformato in malto attraverso processi di ammollo, germinazione e essiccazione.
- Birrificazione: Il malto viene mescolato con acqua, bollito con il luppolo e fermentato con il lievito per produrre la birra.
- Confezionamento: La birra viene filtrata, carbonata e confezionata in bottiglie, lattine o fusti.
- Distribuzione: La birra viene trasportata dal birrificio ai grossisti, rivenditori e ristoranti.
- Marketing e Vendite: Branding, promozioni e pubblicità per vendere la birra ai consumatori.
- Vendita al dettaglio e Consumo: La birra arriva ai consumatori finali tramite supermercati, bar e ristoranti.
Schema di produzione di un ettolitro di birra
1. Materie prime:
- Malto: 12 kg
- Acqua: 300 L
- Cereale non maltato: 4 kg
- Luppolo: 0,26 kg
- Lievito: 790 g (concentrazione 10% secco)
2. Processo di preparazione:
- Le materie prime vengono inserite nel tino di miscela e nella caldaia d’impasto cereale, dove si procede alla saccarificazione.
- Successivamente, il mosto viene filtrato e fatto bollire nella caldaia di cottura.
- Produzione del mosto: si ottengono 74 L di mosto.
3. Scarti e utilizzo dei sottoprodotti:
- Durante il processo, si producono trebbie (16 kg), che possono essere utilizzate come alimentazione per animali.
4. Fermentazione:
- Dopo il raffreddamento del mosto, si passa alla fermentazione e stagionatura.
- Il lievito viene raccolto (1,6 kg) e può essere utilizzato per altri usi nell’industria alimentare.
5. Fase di confezionamento:
- Dopo la fermentazione, la birra viene trasferita in bottiglie o serbatoi nelle cantine e successivamente filtrata.
- Viene poi imbottigliata e confezionata in vari formati: fusti, bottiglie a rendere, bottiglie a perdere, e lattine.
6. Consumo di energia:
- Per la produzione di un ettolitro di birra in Italia, il consumo energetico è di circa 95 MJ (~7 kWh).
- L’acqua totale usata è di 420 L, con cereali totali di 16 kg, lievito di 0,8 kg, e luppolo di 0,3 kg.
3.3 Canali di distribuzione
Nel 2023, in Italia, le vendite in valore nella grande distribuzione organizzata (GDO) sono state dominate dai distillati e dalle acquaviti, che rappresentano il 42,6% del totale. Seguono i liquori dolci con il 21,1%, gli aperitivi alcolici con il 18,6% e infine gli amari con il 17,7%. Questo indica una netta prevalenza dei distillati e delle acquaviti rispetto alle altre categorie di bevande alcoliche, evidenziando una preferenza dei consumatori verso questi prodotti.
Ripartizione delle categorie sul totale delle vendite in valore nella GDO
Italia, 2023, in %
Tra il 2022 e il 2023, in Italia, le vendite in valore nella GDO hanno mostrato una crescita per gli aperitivi alcolici (+4,1%), i distillati e le acquaviti (+1,6%), e gli amari (+0,3%), mentre i liquori dolci hanno registrato un lieve calo (-0,3%). Tuttavia, i volumi di vendita sono diminuiti per tutte le categorie, con i liquori dolci che hanno subito la riduzione più significativa (-5,9%), seguiti da amari (-4,9%), distillati e acquaviti (-4,5%), e aperitivi alcolici (-2,1%).
Trend di vendite per categoria nella GDO
Italia, 2022-2023, in %
3.4 Gli attori principali del mercato
Le aziende principali in Italia sono le seguenti:
- Ab-Inbev Italia: Anheuser-Busch InBev Italia S.p.A. è la filiale italiana di AB InBev, leader mondiale nella produzione di birra. La sede italiana si trova a Piazza Gae Aulenti n.8, Milano. AB InBev Italia distribuisce marchi prestigiosi come Corona, Beck’s, Leffe, Tennent’s Super, Franziskaner, Hoegaarden, Birra del Borgo e Goose Island. Nel 2020, l'azienda ha inaugurato la nuova sede a Milano, che funge anche da quartier generale per la Business Unit Central Europe, rafforzando la sua presenza nel mercato italiano. A partire dal 1° gennaio 2025, AB InBev avrà l’esclusiva per la distribuzione e promozione dei prodotti San Miguel in Italia, ampliando ulteriormente il suo portafoglio di marchi nel Paese.
- Heineken: Fondata nel 1864 ad Amsterdam da Gerard Adriaan Heineken, è una delle principali aziende produttrici di birra a livello mondiale. L'azienda possiede oltre 165 birrifici in più di 70 paesi, ed è nota soprattutto per la sua birra lager chiara. Tra i suoi marchi più famosi ci sono Amstel, Desperados, Sol e Birra Moretti. Ha sviluppato nel 1886 il suo esclusivo lievito A-Yeast, che è un elemento chiave per il gusto caratteristico della birra, con delicate note fruttate. Nonostante la sua espansione globale, continua a mantenere un forte legame con le sue origini di impresa familiare.
- Birra Peroni: E' un'azienda storica italiana istituita nel 1846 da Francesco Peroni a Vigevano, Lombardia. Con il tempo, l'azienda è diventata una delle più importanti nel settore birrario italiano. Nel 1864, Giovanni Peroni, figlio del fondatore, trasferì la produzione a Roma, contribuendo all'espansione del marchio. Oggi è parte del gruppo Asahi, dopo l'acquisizione avvenuta nel 2016. Il prodotto di punta dell'azienda è la Peroni Nastro Azzurro, una birra lager chiara ispirata al "Nastro Azzurro," un premio vinto dal transatlantico italiano SS Rex nel 1933. Oltre a Peroni Nastro Azzurro, la gamma di prodotti include altre varianti come Peroni Gran Riserva e Peroni Crystall.
- Birra Forst: Nata nel 1857 a Lagundo, in Alto Adige, è una delle più antiche birrerie d'Italia. L'azienda, ancora oggi a conduzione familiare, è nota per il forte legame con il territorio e il rispetto per la natura. Grazie all'acqua di sorgente di alta qualità proveniente dalle montagne circostanti, Birra Forst è rinomata per la produzione di birre di alta qualità come Forst Premium, Kronen e Sixtus. Con una produzione annua di circa 700.000 ettolitri, serve principalmente il mercato italiano e possiede anche la storica Birreria Menabrea, acquisita nel 1991.
- Carlsberg: Fondata nel 1847 da J.C. Jacobsen a Copenaghen, è una delle più grandi aziende produttrici di birra al mondo. La sua birra più conosciuta è la Carlsberg Pilsner, ma l'azienda produce anche altri marchi noti come Tuborg, Kronenbourg 1664 e Somersby. E' stata pioniera nella scienza della birrificazione, istituendo il Carlsberg Laboratory nel 1875, dove sono stati fatti progressi significativi, come la scoperta del lievito Saccharomyces carlsbergensis e lo sviluppo della scala del pH. L'azienda è nota per le sue attività filantropiche, sostenute dalla Carlsberg Foundation, che finanzia la ricerca scientifica e culturale. Ha una presenza globale, con operazioni principali in Europa, Asia e Africa, e produce sia bevande alcoliche che analcoliche.
- Birra Castello: Istituita nel 1997 a San Giorgio di Nogaro, ha rapidamente guadagnato un posto rilevante nel panorama della birra italiana, sfruttando la tradizione birraria locale. Il birrificio ha acquisito lo storico stabilimento di Pedavena nel 2006, arricchendo la sua esperienza e capacità produttiva. Attualmente produce birre come Castello Premium Lager, Superior e Dolomiti, note per la loro qualità e approccio eco-sostenibile. ha implementato diverse iniziative ambientali, come il trasporto ferroviario per ridurre le emissioni di CO2. Nel 2023, l'azienda ha venduto lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro al gruppo danese Royal Unibrew, mantenendo e potenziando la produzione presso lo stabilimento di Pedavena.
- Birra Menebrea: Nata nel 1846 a Biella, Piemonte, è il birrificio più antico d'Italia ancora in attività. Con oltre 175 anni di storia, la birra viene prodotta utilizzando tecniche tradizionali di fermentazione a bassa temperatura e materie prime di alta qualità, tra cui l'acqua pura delle Alpi Biellesi, che conferisce un sapore unico. Il birrificio è famoso per le sue due varietà principali: Menabrea Bionda, una lager chiara con un sapore bilanciato e leggero, e Menabrea Ambrata, una lager ambrata dal gusto più complesso e robusto, con note di caramello e toffee. è ancora oggi gestita dalla famiglia Thedy, erede dei fondatori, e produce circa 100.000 ettolitri di birra all'anno, con una parte significativa destinata all'esportazione in diversi paesi. La birra viene maturata per sei settimane nelle cantine sotterranee dello stabilimento, mantenendo inalterato il processo originale da oltre un secolo.
- Birra Amarcord: Fondata nel 1997 a Rimini, Emilia-Romagna, prende ispirazione dal famoso film di Federico Fellini, e rappresenta l'artigianalità italiana. Il birrificio si distingue per l'uso di materie prime di alta qualità, tra cui l'acqua di sorgente del Monte Nerone. Tra le sue birre più conosciute ci sono la Gradisca, una lager leggera, e la Volpina, una red ale.
- Birrificio del Ducato: Creato nel 2007 a Roncole Verdi, nella provincia di Parma, è uno dei birrifici artigianali più premiati d'Italia e ha guadagnato riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. È noto per la sua produzione innovativa, che spazia da birre tradizionali non filtrate e non pastorizzate a birre sperimentali, spesso invecchiate in botti. Tra le birre più apprezzate ci sono la Viaemilia, una pilsner dal gusto fresco e bilanciato, e la Verdi Imperial Stout, una stout corposa con note di malto tostato e cioccolato. Nel 2016, Birrificio del Ducato è entrato a far parte del gruppo Duvel Moortgat, che ha acquisito il 70% delle sue azioni nel 2018.
- Birra Del Borgo: Presente sul mercato dal 2005 grazie a Leonardo Di Vincenzo a Borgorose, nel Lazio, si è rapidamente affermata come uno dei principali birrifici artigianali d'Italia. Il birrificio è noto per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, creando birre di alta qualità utilizzando ingredienti locali, come il farro coltivato sui Monti della Duchessa. Tra le birre più famose ci sono la ReAle, un'IPA ambrata ispirata alle India Pale Ales inglesi, e la Duchessa, una saison dal gusto floreale e fruttato. si distingue anche per le sue birre sperimentali, come la Equilibrista, un mix di birra e mosto di Sangiovese. Nel 2016, Birra del Borgo è stata acquisita dal gigante AB InBev.
- Birra Semedorato: E' un birrificio siciliano fondato nel 2014 a Sommatino, in provincia di Caltanissetta. Si distingue per la produzione di birre premium a base di malto d'orzo puro, utilizzando ingredienti locali come l'acqua delle Madonie e una selezione accurata di luppoli aromatici. La birra più nota è la Semedorato Premium Lager, una bionda dal gusto aromatico e fruttato con 5% di alcol, premiata nel 2015 come miglior lager del Sud Italia al Cerevisia Award. Oltre alla lager, il birrificio produce anche altre birre come la Golden Seed, una doppio malto rossa che ha vinto il primo premio al World Beer Awards di Londra nel 2017, e la Himera, una birra artigianale che riflette i sapori del Mediterraneo.
Aziende |
Fatturato 2021 (€) |
Fatturato 2022 (€) |
Fatturato 2023 (€) |
Heineken |
678.8ML |
753.8ML |
826.6ML |
Ab-Inbev Italia |
440.9ML |
476.0ML |
n/a |
Birra Peroni |
444.9ML |
503.2ML |
583.1ML |
Birra Forst |
113.0ML |
140.8ML |
157.7ML |
Carlsberg |
123.7ML |
135.3ML |
139.8ML |
Birra Castello |
114.8ML |
125.9ML |
128.6ML |
Birra Menebrea |
35.6ML |
42.9ML |
45.9ML |
Birra Amarcord |
10.6ML |
10.5ML |
10.6ML |
Birrificio del Ducato |
1.64ML |
7.05ML |
8.09ML |
Birra del Borgo |
6.74ML |
4.71ML |
n/a |
Birra Semedorato |
3.42ML |
4.81ML |
4.56ML |
Analisi dell'offerta
4.1 Analisi e tipologia dell'offerta
Nel 2023, Heineken ha dominato il mercato italiano della birra con il 32% del totale immesso al consumo. Birra Peroni si posiziona al secondo posto con il 17,7%, mentre In Bev Italia segue con il 9,8%. Carlsberg e Birra Castello hanno quote più modeste, rispettivamente del 5,3% e del 4,4%. I produttori minori, come Birra Lucana e Hausbrandt, rappresentano solo una piccola frazione (0,1% ciascuno). Le "importazioni di terzi non associati" costituiscono una porzione significativa del mercato, pari al 23,8%, superando di gran lunga altri produttori locali.
Birra immessa al consumo
Italia, 2023, in %
Il mercato della birra offre una vasta gamma di prodotti, ciascuno caratterizzato da stili di produzione, ingredienti e gusti differenti. La tabella seguente presenta le principali categorie di birra, ognuna con una breve descrizione e alcuni esempi noti. Questa diversificazione risponde alle diverse preferenze dei consumatori e alle tendenze globali verso l’innovazione e la qualità.
Categoria |
Descrizione |
Esempi |
Birra Industriale |
Birre prodotte su larga scala, standardizzate e distribuite a livello nazionale o internazionale. |
Heineken, Budweiser, Peroni |
Birra Artigianale |
Birre prodotte in piccoli lotti, con attenzione agli ingredienti e alla creatività. |
BrewDog, Baladin, Sierra Nevada |
Birra Specialty |
Birre di alta qualità con ingredienti particolari o tecniche di produzione uniche. |
Cantillon, Rodenbach |
Birra Lager |
Birra a bassa fermentazione, con gusto pulito e morbido. Include stili come pilsner, helles, bock. |
Pilsner Urquell, Stella Artois, Beck’s |
Birra Ale |
Birra ad alta fermentazione con gusto più complesso e fruttato. Include pale ale, IPA, stout. |
Guinness, Samuel Smith, Bass Pale Ale |
Birre di Abbazia e Trappiste |
Birre prodotte seguendo antiche tradizioni monastiche, spesso ricche e complesse con elevata gradazione alcolica. |
Chimay, Westvleteren, Rochefort |
Birra Senza Glutine e Birra Analcolica |
Birre formulate senza glutine o con basso/alcol nullo, destinate a consumatori con intolleranze o che evitano l'alcol. |
Estrella Damm Daura, Heineken 0.0 |
Birre Sostenibili e Biologiche |
Birre prodotte con metodi sostenibili, biologici e con attenzione all'impatto ambientale. |
New Belgium Brewing, Brasserie Dupont |
Birra Sour e Wild Ales |
Birre con sapore acidulo dovuto a lieviti selvatici, con stili come lambic, gueuze, Berliner Weisse. |
The Bruery, 3 Fonteinen, Mikkeller |
Birra di Importazione |
Birre prodotte in paesi diversi dal mercato di consumo, apprezzate per autenticità e tradizione. |
Asahi, Paulaner, Duvel |
4.2 Andamento dei prezzi nel mercato
Tra settembre 2022 e settembre 2024, l'Indice dei prezzi al consumo della birra in Italia è aumentato da 107,0 a 118,4, con una crescita complessiva dell'10,6%. Il picco massimo si è registrato a gennaio 2024 con 119,5, seguito da una leggera flessione nei mesi successivi, per poi stabilizzarsi tra 117,5 e 118,4 durante l'estate 2024. La tendenza generale mostra un aumento costante dei prezzi nel 2023, mentre nel 2024 il ritmo di crescita sembra rallentare con leggere oscillazioni.
Indice dei prezzi al consumo di Birra [0213] per l'intera collettività (base 2015=100) - dati mensili
Italia, 2022-2024, indice
Dal 2016 al 2023, l'indice dei prezzi al consumo della birra in Italia è aumentato del 16,7%, passando da 100,1 a 116,8. Tra il 2016 e il 2021, i prezzi sono rimasti relativamente stabili, con variazioni minime attorno al valore base (100). Tuttavia, nel 2022 c'è stato un brusco aumento del 4,6% rispetto al 2021, seguito da un ulteriore incremento significativo del 11,3% nel 2023.
Indice dei prezzi al consumo di Birra [0213] per l'intera collettività (base 2015=100) - medie annue
Italia, 2016-2023, indice
Nel periodo 2022-2023, l'Italia ha registrato una crescita media dei prezzi pari all'8,8%. Gli alimentari hanno mostrato un incremento del 9,5%, seguiti dalle bevande non alcoliche con un aumento del 7,4%. Le bevande alcoliche hanno avuto una crescita del 3,2%, mentre il tabacco ha mostrato un incremento minimo dello 0,2%. Rispetto all'indice generale, gli alimentari hanno registrato una variazione superiore, mentre le bevande alcoliche e il tabacco hanno avuto crescite decisamente inferiori.
Variazione % della crescita media dei prezzi
Italia, 2022-2023, in %
Seguendo la categorizzazione delle birre in premium, mid-priced ed economy, si può osservare una differenza di prezzo impressionante. Infatti, le birre premium possono costare fino a quattordici volte di più delle birre economiche - per esempio Weissbier/Weizen/Birra di grano EUR15,15 al litro contro Alpen 7 Plato EUR1,09 al litro.
Categoria
|
Fascia di prezzo per litro (euro)
|
Premium
|
4.55 o maggiore
|
Media
|
1.81 – 4.54
|
Economica
|
1.80 o minore
|
Fonte: Trovaprezzi
I formati più popolari per le birre domestiche sono il 330 ml o il 660ml, entrambi da soli o in una confezione da 3 o 6; mentre per le birre importate il più popolare sembra essere il 500 ml.
Categoria
|
Le dimensioni delle confezioni più popolari
|
Lager domestica premium
|
660 ml o 330 ml
|
Lager premium importata
|
500 ml
|
Domestica a prezzo medio
|
660 ml o 330 ml
|
Prezzo medio importata
|
500 ml
|
Economica
|
660 ml o 330 ml
|
In termini di tipo di imballaggio, le bottiglie di vetro superano le altre due categorie, conquistando l'83,5% di quota di mercato. I barilotti sono un'opzione popolare soprattutto per la vendita on-trade, mentre le lattine non detengono nemmeno il 5% del mercato.
Imballaggio
|
Quota
|
Immagine
|
Bottiglia di vetro
|
83,5%
|
|
Fusto
|
11,6%
|
|
Lattina
|
4,9%
|
|
Fonte: Assobirra
4.3 Nuovi trend dell'offerta
Il mercato della birra sta vivendo una fase di grande trasformazione, spinta da diversi trend emergenti che stanno ridefinendo l'offerta e le aspettative dei consumatori. Questi trend sono il risultato di cambiamenti demografici, preferenze alimentari e sostenibilità. Ecco i principali trend nell’offerta della birra:
1. Birre artigianali e microbirrifici
- Negli ultimi anni, c'è stata una crescita esponenziale di birrifici artigianali, che offrono birre con sapori unici e processi di produzione particolari. I consumatori, soprattutto i millennial, cercano esperienze autentiche e prodotti locali, quindi preferiscono birre prodotte su piccola scala rispetto ai marchi industriali. La varietà di stili di birra è un punto di forza dei microbirrifici, che sperimentano con ingredienti inusuali, luppoli aromatici, e metodi di invecchiamento come il barrel-aging.
2. Birre a basso contenuto alcolico e analcoliche
- Un trend significativo è la crescente domanda di birre a basso contenuto alcolico o analcoliche, spinta dall'attenzione verso la salute e il benessere. I consumatori, soprattutto quelli più giovani, sono sempre più attenti al consumo di alcol e cercano alternative che permettano di godersi il gusto della birra senza gli effetti collaterali. Questo ha portato i produttori a migliorare la qualità delle birre analcoliche, eliminando il vecchio stigma che le etichettava come meno gustose.
3. Sostenibilità e ingredienti biologici
- La sostenibilità è un altro driver fondamentale per il mercato della birra. I birrifici stanno investendo in pratiche produttive più ecologiche, come l'utilizzo di energia rinnovabile, il riciclo dell'acqua, e il packaging sostenibile (lattine e bottiglie riciclabili o biodegradabili). Inoltre, cresce l'offerta di birre biologiche, prodotte con ingredienti provenienti da agricoltura biologica, e si presta attenzione alla filiera corta per sostenere i produttori locali.
4. Innovazione negli ingredienti e nei sapori
- L'innovazione è al centro del nuovo panorama della birra. I produttori stanno sperimentando con ingredienti esotici e naturali, come frutta, spezie, erbe aromatiche e persino tè o caffè. Le birre sour, ad esempio, stanno guadagnando popolarità, così come le birre aromatizzate con agrumi o altre note fruttate. Le birre “hazy” IPA (India Pale Ale) non filtrate, con una consistenza più torbida e sapore fruttato, sono anch'esse molto richieste.
5. Birre funzionali
- Un altro trend emergente è l'introduzione delle birre “funzionali”, ossia birre arricchite con ingredienti che offrono benefici per la salute. Un esempio è l'utilizzo di probiotici, o birre con aggiunta di proteine e vitamine per gli sportivi. Queste birre si inseriscono nella più ampia tendenza del "better for you", che coinvolge anche altri settori alimentari.
6. Birre locali e regionali
- Il concetto di "localismo" è sempre più forte. I consumatori sono più propensi a supportare birrifici locali che riflettono le tradizioni e le peculiarità regionali. Questo trend si lega anche all'enoturismo, dove i birrifici offrono esperienze di degustazione direttamente nei loro stabilimenti, spesso abbinando la birra alla gastronomia locale.
7. Birre con bassi livelli di glutine
- Il crescente numero di persone intolleranti al glutine o che scelgono di seguire diete senza glutine ha portato i produttori a sviluppare birre specifiche per questo mercato. Le birre gluten-free, una volta considerate di nicchia, sono ora facilmente reperibili e in continua espansione grazie alla miglior qualità delle ricette e dei processi produttivi.
8. Packaging innovativo
- Il packaging gioca un ruolo importante nelle decisioni di acquisto, e oggi si osserva una tendenza verso formati più innovativi e sostenibili. Oltre alle classiche bottiglie di vetro, si assiste all’introduzione di lattine in formato "slim", mini-keg per uso domestico, e contenitori riutilizzabili. Anche l’etichettatura ha visto un'evoluzione, con design accattivanti e trasparenti in termini di ingredienti e informazioni nutrizionali.
9. Collaborazioni tra birrifici e brand di altri settori
- Un fenomeno interessante è la collaborazione tra birrifici e marchi di settori diversi, come i distillati, il caffè o i dolci. Queste partnership permettono di creare birre innovative, spesso in edizione limitata, che attirano l’attenzione dei consumatori alla ricerca di novità. Un esempio sono le birre maturate in botti di whisky o aromatizzate con cioccolato artigianale.
10. Esperienze digitali e beer-tech
- L'e-commerce di birra ha subito una forte crescita, con piattaforme digitali che offrono un’ampia varietà di birre difficili da trovare nei canali tradizionali. I birrifici stanno anche sfruttando la tecnologia per creare esperienze interattive, come le degustazioni virtuali, o app che aiutano i consumatori a scoprire nuove birre in base ai propri gusti tramite algoritmi di machine learning.
Norme e regolamenti
5.1 Regolamentazione del mercato
Le accise sulle bevande alcoliche in Italia tra il 2016 e il 2023 mostrano un andamento altalenante. Dopo un aumento iniziale dal 2016 al 2019, dove si passa da 661 a 713 milioni di euro (+7,9%), nel 2020 si registra una netta diminuzione a 646 milioni (-9,4%), probabilmente legata agli effetti della pandemia. Nei due anni successivi, le accise tornano a crescere, raggiungendo 707 milioni nel 2022. Tuttavia, nel 2023 si osserva una nuova lieve flessione a 689 milioni (-2,5% rispetto all'anno precedente).
Accise sulle bevande alcoliche
Italia, 2016-2023, in milioni di €
In Italia, la regolamentazione della birra è piuttosto articolata e copre diversi aspetti, dalla produzione alla vendita. Le leggi e le normative garantiscono la qualità, la sicurezza e una corretta informazione per i consumatori.
La birra è classificata principalmente in base al suo contenuto alcolico. Il Decreto Legislativo n. 109 del 27 gennaio 1992 stabilisce le diverse categorie: birra analcolica (meno di 1,2% di alcol), birra leggera (tra 1,2% e 3,5%) e birra normale (oltre il 3,5%). Un'ulteriore distinzione importante riguarda la birra artigianale, definita dal Decreto Legislativo n. 135 del 2016, che ne regolamenta la produzione: deve essere ottenuta senza pastorizzazione né microfiltrazione e deve avere una produzione inferiore ai 200.000 ettolitri all'anno. La birra artigianale ha visto un grande sviluppo e viene apprezzata per la sua qualità, legata spesso alla tradizione locale.
Per quanto riguarda la produzione, i birrifici devono rispettare rigide norme igienico-sanitarie imposte dal Regolamento CE n. 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari. Questo regolamento impone agli impianti di mantenere standard elevati di pulizia e sicurezza per evitare contaminazioni. Le normative europee vengono applicate per garantire che il prodotto sia sicuro per il consumo, regolando ogni fase del processo, dalla scelta degli ingredienti all'imbottigliamento.
Sul piano fiscale, la birra è soggetta a un'imposta chiamata accisa, calcolata in base al contenuto alcolico. Le accise sono state regolate dalla legge n. 160/2019, che ha introdotto una riduzione per i microbirrifici che producono fino a 10.000 ettolitri all'anno, per promuovere le piccole realtà produttive e incentivare la produzione locale di birra artigianale.
L'etichettatura è un altro aspetto essenziale regolato dal Regolamento UE n. 1169/2011. I produttori devono garantire che l'etichetta della birra riporti informazioni fondamentali come gli ingredienti, il grado alcolico, il volume del contenitore e la data di scadenza. Questo permette ai consumatori di avere tutte le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole, favorendo la trasparenza nel mercato.
Anche la pubblicità della birra è regolamentata. Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria impone restrizioni severe, vietando la promozione di un consumo eccessivo o l’associazione tra consumo di alcol e benefici per la salute. Le campagne pubblicitarie devono quindi essere attentamente gestite per evitare messaggi potenzialmente dannosi.
Infine, la distribuzione e la vendita della birra richiedono licenze specifiche, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 59/2010, che regola le attività di somministrazione di bevande alcoliche. I locali devono rispettare le norme igienico-sanitarie e gli orari di vendita stabiliti dalle autorità locali, per garantire che il consumo di alcolici avvenga in maniera sicura e responsabile.
Posizionamento degli attori
6.1 Segmentazione del mercato
Aziende |
Fatturato 2021 (€) |
Fatturato 2022 (€) |
Fatturato 2023 (€) |
Heineken |
678.8ML |
753.8ML |
826.6ML |
Birra Peroni |
444.9ML |
503.2ML |
583.1ML |
Ab-Inbev Italia |
440.9ML |
476.0ML |
n/a |
Birra Forst |
113.0ML |
140.8ML |
157.7ML |
Carlsberg |
123.7ML |
135.3ML |
139.8ML |
Birra Castello |
114.8ML |
125.9ML |
128.6ML |
Birra Menebrea |
35.6ML |
42.9ML |
45.9ML |
Birra Amarcord |
10.6ML |
10.5ML |
10.6ML |
Birrificio del Ducato |
1.64ML |
7.05ML |
8.09ML |
Birra del Borgo |
6.74ML |
4.71ML |
n/a |
Birra Semedorato |
3.42ML |
4.81ML |
4.56ML |
Aziende
Heineken
DUNS: P.IVA 00610140071
Fatturato:
826.62 milioni € (2023)
Descrizione:
Fondata nel 1864 ad Amsterdam da Gerard Adriaan Heineken, è una delle principali aziende produttrici di birra a livello mondiale. L'azienda possiede oltre 165 birrifici in più di 70 paesi, ed è nota soprattutto per la sua birra lager chiara. Tra i suoi marchi più famosi ci sono Amstel, Desperados, Sol e Birra Moretti. Ha sviluppato nel 1886 il suo esclusivo lievito A-Yeast, che è un elemento chiave per il gusto caratteristico della birra, con delicate note fruttate. Nonostante la sua espansione globale, continua a mantenere un forte legame con le sue origini di impresa familiare.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 678.825.000 |
€ 89.908.000 |
2022 |
€ 753.408.489 |
€ 71.162.880 |
2023 |
€ 826.615.955 |
€ 91.538.930 |
Dati:
DUNS: P.IVA 00610140071
Indirizzo: LOCALITA' L'ILE-DES-LAPINS, 11, POLLEIN, VALLE D'AOSTA
Birra Peroni
DUNS: P.IVA 06996881006
Fatturato:
583.12 milioni € (2023)
Descrizione:
E' un'azienda storica italiana istituita nel 1846 da Francesco Peroni a Vigevano, Lombardia. Con il tempo, l'azienda è diventata una delle più importanti nel settore birrario italiano. Nel 1864, Giovanni Peroni, figlio del fondatore, trasferì la produzione a Roma, contribuendo all'espansione del marchio. Oggi è parte del gruppo Asahi, dopo l'acquisizione avvenuta nel 2016. Il prodotto di punta dell'azienda è la Peroni Nastro Azzurro, una birra lager chiara ispirata al "Nastro Azzurro," un premio vinto dal transatlantico italiano SS Rex nel 1933. Oltre a Peroni Nastro Azzurro, la gamma di prodotti include altre varianti come Peroni Gran Riserva e Peroni Crystall.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 444.933.000 |
€ 98.421.000 |
2022 |
€ 503.211.275 |
€ 28.959.225 |
2023 |
€ 583.122.706 |
€ 6.790.087 |
Dati:
DUNS: P.IVA 06996881006
Indirizzo: VIA RENATO BIROLLI, 8, ROMA
Birra Forst
DUNS: P.IVA 00100500214
Fatturato:
157.75 milioni € (2023)
Descrizione:
Nata nel 1857 a Lagundo, in Alto Adige, è una delle più antiche birrerie d'Italia. L'azienda, ancora oggi a conduzione familiare, è nota per il forte legame con il territorio e il rispetto per la natura. Grazie all'acqua di sorgente di alta qualità proveniente dalle montagne circostanti, Birra Forst è rinomata per la produzione di birre di alta qualità come Forst Premium, Kronen e Sixtus. Con una produzione annua di circa 700.000 ettolitri, serve principalmente il mercato italiano e possiede anche la storica Birreria Menabrea, acquisita nel 1991.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 112.957.457 |
€ 3.182.494 |
2022 |
€ 140.843.912 |
€ 7.549.981 |
2023 |
€ 157.747.915 |
€ 7.600.114 |
Dati:
DUNS: P.IVA 00100500214
Indirizzo: VIA VENOSTA, 8, LAGUNDO, BOLZANO
Carlsberg
DUNS: P.IVA 02534610122
Fatturato:
139.8 milioni € (2023)
Descrizione:
Fondata nel 1847 da J.C. Jacobsen a Copenaghen, è una delle più grandi aziende produttrici di birra al mondo. La sua birra più conosciuta è la Carlsberg Pilsner, ma l'azienda produce anche altri marchi noti come Tuborg, Kronenbourg 1664 e Somersby. E' stata pioniera nella scienza della birrificazione, istituendo il Carlsberg Laboratory nel 1875, dove sono stati fatti progressi significativi, come la scoperta del lievito Saccharomyces carlsbergensis e lo sviluppo della scala del pH. L'azienda è nota per le sue attività filantropiche, sostenute dalla Carlsberg Foundation, che finanzia la ricerca scientifica e culturale. Ha una presenza globale, con operazioni principali in Europa, Asia e Africa, e produce sia bevande alcoliche che analcoliche.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 123.668.575 |
€ -2.114.634 |
2022 |
€ 135.325.631 |
€ -7.815.401 |
2023 |
€ 139.798.617 |
€ -4.850.316 |
Dati:
DUNS: P.IVA 02534610122
Indirizzo: VIA GIORGIO WASHINGTON, 70, MILANO
Birra Castello
DUNS: P.IVA 01994920302
Fatturato:
128.59 milioni € (2023)
Descrizione:
Istituita nel 1997 a San Giorgio di Nogaro, ha rapidamente guadagnato un posto rilevante nel panorama della birra italiana, sfruttando la tradizione birraria locale. Il birrificio ha acquisito lo storico stabilimento di Pedavena nel 2006, arricchendo la sua esperienza e capacità produttiva. Attualmente produce birre come Castello Premium Lager, Superior e Dolomiti, note per la loro qualità e approccio eco-sostenibile. ha implementato diverse iniziative ambientali, come il trasporto ferroviario per ridurre le emissioni di CO2. Nel 2023, l'azienda ha venduto lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro al gruppo danese Royal Unibrew, mantenendo e potenziando la produzione presso lo stabilimento di Pedavena.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 114.812.328 |
€ 4.197.331 |
2022 |
€ 125.897.550 |
€ 4.053.242 |
2023 |
€ 128.587.745 |
€ 32.212.761 |
Dati:
DUNS: P.IVA 01994920302
Indirizzo: VIA ANTONIO MEUCCI, 1, SAN GIORGIO DI NOGARO, UDINE
Birra Menabrea
DUNS: P.IVA 01511760025
Fatturato:
45.88 milioni € (2023)
Descrizione:
Nata nel 1846 a Biella, Piemonte, è il birrificio più antico d'Italia ancora in attività. Con oltre 175 anni di storia, la birra viene prodotta utilizzando tecniche tradizionali di fermentazione a bassa temperatura e materie prime di alta qualità, tra cui l'acqua pura delle Alpi Biellesi, che conferisce un sapore unico. Il birrificio è famoso per le sue due varietà principali: Menabrea Bionda, una lager chiara con un sapore bilanciato e leggero, e Menabrea Ambrata, una lager ambrata dal gusto più complesso e robusto, con note di caramello e toffee. è ancora oggi gestita dalla famiglia Thedy, erede dei fondatori, e produce circa 100.000 ettolitri di birra all'anno, con una parte significativa destinata all'esportazione in diversi paesi. La birra viene maturata per sei settimane nelle cantine sotterranee dello stabilimento, mantenendo inalterato il processo originale da oltre un secolo.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 35.593.952 |
€ 3.503.057 |
2022 |
€ 42.858.279 |
€ 4.552.976 |
2023 |
€ 45.883.003 |
€ 4.684.391 |
Dati:
DUNS: P.IVA 01511760025
Indirizzo: VIA RAMELLA GERMANIN, 4, BIELLA
Birra Amarcord
DUNS: P.IVA 03757570407
Fatturato:
10.56 milioni € (2023)
Descrizione:
Fondata nel 1997 a Rimini, Emilia-Romagna, prende ispirazione dal famoso film di Federico Fellini, e rappresenta l'artigianalità italiana. Il birrificio si distingue per l'uso di materie prime di alta qualità, tra cui l'acqua di sorgente del Monte Nerone. Tra le sue birre più conosciute ci sono la Gradisca, una lager leggera, e la Volpina, una red ale.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 10.587.667 |
€ 465.947 |
2022 |
€ 10.525.744 |
€ 392.975 |
2023 |
€ 10.559.079 |
€ -128.220 |
Dati:
DUNS: P.IVA 03757570407
Indirizzo: VIA FLAMINIA, 171, RIMINI
Birrificio del Ducato
DUNS: P.IVA 02389170347
Fatturato:
8.09 milioni € (2023)
Descrizione:
Creato nel 2007 a Roncole Verdi, nella provincia di Parma, è uno dei birrifici artigianali più premiati d'Italia e ha guadagnato riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. È noto per la sua produzione innovativa, che spazia da birre tradizionali non filtrate e non pastorizzate a birre sperimentali, spesso invecchiate in botti. Tra le birre più apprezzate ci sono la Viaemilia, una pilsner dal gusto fresco e bilanciato, e la Verdi Imperial Stout, una stout corposa con note di malto tostato e cioccolato. Nel 2016, Birrificio del Ducato è entrato a far parte del gruppo Duvel Moortgat, che ha acquisito il 70% delle sue azioni nel 2018.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 1.643.295 |
€ -1.005.346 |
2022 |
€ 7.053.720 |
€ -129.002 |
2023 |
€ 8.088.548 |
€ 120.913 |
Dati:
DUNS: P.IVA 02389170347
Indirizzo: STRADA ARGINE, 43, SORAGNA, PARMA
Birra del Borgo
DUNS: P.IVA 01503350702
Fatturato:
4.71 milioni € (2022)
Descrizione:
Presente sul mercato dal 2005 grazie a Leonardo Di Vincenzo a Borgorose, nel Lazio, si è rapidamente affermata come uno dei principali birrifici artigianali d'Italia. Il birrificio è noto per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, creando birre di alta qualità utilizzando ingredienti locali, come il farro coltivato sui Monti della Duchessa. Tra le birre più famose ci sono la ReAle, un'IPA ambrata ispirata alle India Pale Ales inglesi, e la Duchessa, una saison dal gusto floreale e fruttato. si distingue anche per le sue birre sperimentali, come la Equilibrista, un mix di birra e mosto di Sangiovese. Nel 2016, Birra del Borgo è stata acquisita dal gigante AB InBev.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2020 |
€ 5.295.837 |
€ -5.404.229 |
2021 |
€ 6.744.427 |
€ -6.578.715 |
2022 |
€ 4.708.973 |
€ -13.542.191 |
Dati:
DUNS: P.IVA 01503350702
Indirizzo: VIA BASENTO, 37, ROMA
Birra Semedorato
DUNS: P.IVA 01836290856
Fatturato:
4.56 milioni € (2023)
Descrizione:
E' un birrificio siciliano fondato nel 2014 a Sommatino, in provincia di Caltanissetta. Si distingue per la produzione di birre premium a base di malto d'orzo puro, utilizzando ingredienti locali come l'acqua delle Madonie e una selezione accurata di luppoli aromatici. La birra più nota è la Semedorato Premium Lager, una bionda dal gusto aromatico e fruttato con 5% di alcol, premiata nel 2015 come miglior lager del Sud Italia al Cerevisia Award. Oltre alla lager, il birrificio produce anche altre birre come la Golden Seed, una doppio malto rossa che ha vinto il primo premio al World Beer Awards di Londra nel 2017, e la Himera, una birra artigianale che riflette i sapori del Mediterraneo.
Fonti esterne e notizie:
Anno |
Fatturato |
Utile |
2021 |
€ 3.420.922 |
€ 36.784 |
2022 |
€ 4.808.373 |
€ 31.741 |
2023 |
€ 4.561.584 |
€ 35.568 |
Dati:
DUNS: P.IVA 01836290856
Indirizzo: STRADA PROVINCIALE 2 - C.DA MARCATO BIANCO, S.N., SOMMATINO, CALTANISSETTA
AB InBev
DUNS: 321336208
Fatturato:
54.9 miliardi € (2023)
Dati:
DUNS: 321336208
Nome legale: AB INBEV FRANCE
Indirizzo: 38 ALL VAUBAN IMMEUBLE CRYSTAL ZAC EURALILLE ROMARIN, 59110 LA MADELEINE
Numero di collaboratori: Entre 250 et 499 salariés (2020)
Capitale: 3 800 000 EUR
Dati finanziari:
Anno |
2021 |
2020 |
2019 |
2018 |
2017 |
2016 |
2015 |
Fatturato |
755 922 948 |
688 116 172 |
709 582 398 |
663 480 522 |
606 835 329 |
545 952 318 |
493 458 286 |
Margine lordo (€) |
446 604 110 |
420 170 076 |
440 351 868 |
383 312 758 |
364 377 502 |
336 403 911 |
292 830 170 |
EBITDA (€) |
34 924 652 |
34 595 641 |
64 196 271 |
54 600 704 |
48 381 131 |
41 975 739 |
36 834 874 |
Profitto operativo (€) |
22 677 689 |
20 684 551 |
42 579 649 |
39 817 377 |
36 413 738 |
32 765 704 |
29 613 756 |
Utile netto (€) |
10 624 146 |
9 097 549 |
19 971 279 |
19 397 296 |
28 488 096 |
18 807 541 |
11 877 821 |
Tasso di crescita del turnover (%) |
9,9 |
-3 |
6,9 |
9,3 |
11,2 |
10,6 |
- |
Tasso di margine EBITDA (%) |
4,6 |
5 |
9 |
8,2 |
8 |
7,7 |
7,5 |
Tasso di margine operativo (%) |
3 |
3 |
6 |
6 |
6 |
6 |
6 |
Capitale circolante (giorni di turnover) |
8,6 |
4,8 |
0,2 |
-2,9 |
13 |
0,7 |
1,8 |
Requisiti del capitale circolante (giorni di turnover) |
-0,9 |
13,3 |
8,2 |
-6,7 |
22 |
-15,3 |
-12,4 |
Margine netto (%) |
1,4 |
1,3 |
2,8 |
2,9 |
4,7 |
3,4 |
2,4 |
Valore aggiunto / fatturato (%) |
28,9 |
29,9 |
33,8 |
33,1 |
33,1 |
33,2 |
33,1 |
Salari e addebiti sociali (€) |
26 068 297 |
24 496 195 |
26 877 984 |
26 377 861 |
27 680 176 |
25 943 410 |
24 584 906 |
Stipendi / turnover (%) |
3,4 |
3,6 |
3,8 |
4 |
4,6 |
4,8 |
5 |
Manager dell'azienda:
Posizione lavorativa |
Nome |
Cognome |
Età |
Profilo Linkedin |
Président |
Pieter |
ANCIAUX |
35 |
|
Membre du conseil d'administration |
Arnaud |
CLAEYS |
45 |
|
Membre du conseil d'administration |
Florestan |
FALIZE |
31 |
|
Membre du conseil d'administration |
Stefaan |
DEROOST |
37 |
|