Contenuto dettagliato dello studio di mercato

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Riepilogo ed estratti

1 Sintesi del mercato

1.1 Definizione e presentazione

Il mercato dell'assistenza all'infanzia riguarda principalmente la cura dei bambini al di sotto dei 3 anni.

I servizi offerti, data la netta maggioranza di una particolare tipologia di assistenza infantile, possono cadere essenzialmente in due macro-categorie:

- Tradizionali asili-nido, che rappresentano la maggiorparte dei servizi offerti;

- Altri servizi, che rappresentano una minoranza sul territorio (e.g. “sezione primavera”, “centri bambini e genitori”, “servizi in contesto domiciliare”).

Il mercato dell’assistenza infantile presenta un’offerta considerevolmente più limitata della potenzialità della domanda. Infatti, le strutture rappresentano una percentuale molto minore rispetto al numero di bambini in Italia, non raggiungendo lo standard minimo fissato dall’Unione Europea del 33%.

Tra principali sfide nel settore dell'assistenza all'infanzia in Italia, le trasformazioni sociali e demografiche del territorio (e.g. riduzione del tasso di natalità, ampliamento del divario economico tra regioni) si ritiene avranno un impatto considerevole sull’evoluzione del mercato. Ad oggi, la situazione già non appare delle migliori, con un netto gap tra le varie regioni d’Italia e un numero molto basso di bambini iscritti ai servizi infantili.

1.2 Il mercato globale

Il mercato globale dell'assistenza all'infanzia vale *** miliardi di dollari nel **** e si prevede arrivi a *** miliardi nel ****, con un CAGR pari a *%. La crescita è dovuta principalmente alla riorganizzazione delle aziende e alla ripresa dall'impatto del COVID-**, che in precedenza aveva portato a misure di contenimento restrittive che prevedevano l'allontanamento sociale, il lavoro a distanza e la chiusura di attività commerciali, con conseguenti difficoltà operative. 

Fatturato globale del settore dell'assistenza all'infanzia Mondo, ****-****, in miliardi di USD Fonte: Research and Markets

la media europea è di ***€ (***)

Coût mensuel de la garde individuelle en Europe Europe, ****, en € / mois Source: ****

1.3 Il mercato italiano

 In Italia le aziende operanti nel settore dell'assistenza all'infanzia rientrano nel codice ATECO "**.**.** Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili". All'interno di tale codice rientrano : 

attività degli asili nido attività di assistenza diurna per minori disabili servizi di babysitting

Il sito Istat, l'istituto nazionale di statistica, riporta i dati fino al ****. Il mercato italiano del settore dell'assistenza all'infanzia è in costante crescita negli ultimi anni, sia per quanto riguarda il fatturato che per quanto riguarda il valore della produzione. Il fatturato è passato da *** milioni di euro nel **** a *** milioni nel ****, con una crescita del **% nel periodo preso in considerazione. Anche il valore della produzione ha attraversato una fase di costante crescita nel periodo ****-****, passando da *** milioni di euro a *** milioni, con una crescita del **%. 

Fatturato del settore dell'assistenza all'infanzia in Italia Italia, ****-****, in milioni di euro Fonte: Istat

1.4 Impatto del Covid

Negli ultimi anni si sta assistendo ad una costante decrescita del numero di nascite in Italia; uno dei motivi principali della diminuzione delle nascite in Italia che si è registrata negli ultimi dieci anni ha a che fare con il fatto che gli italiani stanno decidendo, ora più che mai, di avere meno figli e di concepirli più tardi nella vita per questioni di stabilità finanziaria. In questo scenario, la crisi economica causata dalla pandemia di COVID-** in Italia, come nel resto del mondo, non è in grado di invertire la tendenza registrata ed è invece estremamente probabile che abbia conseguenze negative sul numero delle nascite nei prossimi anni in quanto sempre più italiani si trovano ad affrontare condizioni economiche difficili.

Nelle nazioni occidentali, come rivela l'Economist, il COVID-** ha effettivamente accelerato la tendenza pluridecennale del calo delle nascite. Nelle società sviluppate, le donne hanno più controllo sulla pianificazione familiare, e l'ansia per la pandemia e le sue conseguenze ha fatto mettere in pausa i loro piani in tal senso. Alla base di queste scelte ci sono diversi fattori: la paura di contrarre il coronavirus durante la gravidanza e passarlo al feto, o per alcune anche la paura di dover partorire in completa solitudine, ...

2 Analisi della domanda

2.1 I driver della domanda

Il driver della domanda principale nel setttore dell'assistenza all'infanzia è chiaramente il tasso di natalità; più nascite comportano un maggior numero di infanti e , di conseguenza, una maggiore necessità di strutture di assistenza all'infanzia. Tramite i dati Istat, possiamo analizzare l'evoluzione del numero di nascite nel tempo. Si evince un trend in decrescita costante negli ultimi ** anni: si è passati *** mila nascite  nel **** a sole *** mila nascite nel ****. Ogni anno ha visto una riduzione del numero di nascite, ma l'anno in cui tale decremento è stato maggiormente rilevante è il ****, quando c'è stata una decrescita del *.*% rispetto all'anno precedente.

La ragione principale di ciò è da ricercare nelle crescenti difficoltà che i giovani italiani incontrano nel trovare un lavoro stabile, il che comporta il fatto che gli stipendi, soprattutto nei primi anni di carriera, non sono particolarmente alti e fanno temere alle giovani coppie il costo di mettere al mondo un figlio.

Numero di nascite Italia, ****-****, in migliaia di nascite Fonte: Istat

Età media delle prime madri in Italia 

Questa situazione si riflette anche nel fatto che le donne italiane diventano madri più tardi nella loro vita, come mostra il grafico qui sotto. Nel **** le italiane diventavano madri ad una media di **.* anni: tale valore ...

2.2 Composizione e distribuzione geografica della domanda

La composizione della domanda dell'assistenza all'infanzia in Italia può essere desunta dalla composizione delle famiglie italiane, o meglio, dal numero di figli per famiglia. Rispetto a questo, Istat riporta che la maggioranza delle famiglie italiane ha un figlio (***). Le famiglie con * o più figli sono invece solo l'*,*% del totale, esemplificando la tendenza verso famiglie meno numerose. 

Composizione delle famiglie, per numero di bambini Italia, ****, in % Fonte: Istat

Per quanto riguarda la distribuzione geografica della domanda, sempre considerando il numero di nascite come indicatore principale del volume di quest'ultima, appare il seguente quadro.

Distribuzione geografica delle nascite, per regione 

Italia, ****, in % 

Regione  Percentuale di nascite  Percentuale della popolazione totale  Lombardia **.*% **.*% Campania **.*% *.*% Lazio *.*% *.*% Sicilia *.*% *.*% Veneto *.*% *.*% Emilia-Romagna *.*% *.*% Puglia *.*% *.*% Piemonte *.*% *.*% Toscana *.*% *.*% Calabria *.*% *.*% Trentino-Alto Adige *.*% *.*% Marche *.*% *.*% Sardegna *.*% *.*% Liguria *.*% *.*% Abruzzo *.*% *.*% Friuli-Venezia Giulia *.*% *.*% Umbria *.*% *.*% Basilicata *.*% *.*% Molise *.*% *.*% Valle d'Aosta *.*% *.*% Fonte Istat  Come mostra la mappa, le percentuali più alte di nascite nel **** sono state registrate nel Nord-Ovest e nel Sud della penisola. In particolare, la regione Lombardia ha rappresentato di gran lunga la percentuale più alta del totale delle nascite per l'anno ****, con quasi il **% del totale. Inoltre, vediamo la seconda percentuale più alta nella regione Campania nel sud Italia. Queste macro regioni presentano quindi una domanda di ...

2.3 Analisi della domanda: Età e Genere degli infanti

Età

Tramite i dati  Istat possiamo analizzare la distribuzione anagrafica degli infanti in italia. La fascia di età pià numerosa in Italia è quella dei * anni, che rappresenta il **% degli infanti (***).

Età infanti in italia Italia, ****, in % Fonte: Istat

Per quanto riguarda la composizione degli asili nido, la fascia di età più numerosa risulta essere la fascia di età **-** mesi (***). I bambimi con meno di ** mesi rappresentano solo il **% degli asili nido. Ciò deriva probabilmente dal fatto che nei primi mesi di vita i genitori tendono a stare quanto più possibile con i propri figli e quindi se ne prendono cura totalmente.

Età dei bambini negli asili nido Italia, ****, in % Fonte: Il Ruolo Terapeutico

Genere

Analizzando la popalazione residente in Italia nel ****, si evince che gli infanti di genere maschile sono la maggioranza; essi sono *** mila e rappresentano il **% degli infanti. Mentre gli infanti di genere femminile sono *** mila e rappresentano il **% degli infanti.

Numero di infanti, per genere Italia, ****, in % Fonte: Istat

3 Struttura del mercato

3.1 Struttura del mercato

Tramite i dati Istat, possiamo analizzare l'evoluzione del numero di imprese operanti nel settore. Si evince che c'è stata una crescita costante del numero di imprese negli ultimi anni; si è passati da **** aziende nel **** a **** nel ****, con una crescita del **,*%. Questi valori sono in linea con il progressivo aumento del faturato e del valore della produzione del settore negli ultimi anni; emerge in particolare che la crescita del settore sta avvenendo attraverso l'ingresso di nuove imprese piuttosto che attraverso l'ingrandimento delle imprese esistenti. Si va, dunque, verso un trend di maggiore frammentazione del settore .

Numero di imprese del settore dell'assistenza all'infanzia in Italia Italia, ****-****, in unità Fonte: Istat

crescita di quasi *.*** unità (***).

Numero di imprese del settore dell'assistenza all'infanzia in Italia Italia, ****-****, in unità Fonte: Istat

3.2 Forma giuridica delle imprese operanti nel settore

Sempre analizzando i dati Istat, si evince che la forma giuridica con il maggior numero di imprese è la forma "imprenditore individuale, libero professionista, e lavoratore autonomo"  con il **% di imprese. Seguono le società coperative sociali (***). Queste forme giurdiche rappresentano il **% del setttore.

Forma giuridica delle imprese del settore dell'assistenza all'infanzia in Italia Italia, ****, in % Fonte: Istat

3.3 Distribuzione geografica delle aziende operanti nel settore

Tramite il database di Istat, si può analizzare la distribuzione geografica delle aziende operanti nel settore dell'assistenza all'infanzia. La regione con il maggior numero di aziende è la Lombardia, con *** imprese. Seguono il Lazio (***).

Il Nord-est e il Centro Italia, alla fine del ****, consolidano la copertura dei posti disponibili rispetto ai bambini sotto i tre anni sopra il target europeo del **% (***), in coda Campania e Calabria, ancora sotto il **%.I capoluoghi di provincia hanno in media il **,*% di copertura, ma con ampie distanze: quelli umbri al **% e quelli siciliani all’**,*%. Sono ben ** le città capoluogo con valori maggiori o uguali al **%, mentre le rimanenti ** restano sotto il target.

3.4 Lo Stato: un importante attore del mercato

Negli ultimi anni sono stati stanziati importanti fondi di diversa natura per lo sviluppo dei servizi educativi rivolti alla prima infanzia. Dalla Legge n. ** del **** deriva un forte impulso al potenziamento di tali servizi come parte integrante del percorso educativo che va dalla nascita fino a sei anni. Per lo sviluppo del ‘sistema integrato di istruzione *-*’, strumento fondamentale per la prevenzione della povertà educativa, è stato istituito un Fondo nazionale destinato a finanziare le ristrutturazioni e la messa in sicurezza edilizia, le spese di gestione e la formazione del personale. Le leggi di bilancio per il **** (***) ha stanziato importanti risorse per l’ampliamento dei servizi educativi da * a sei anni. 

Sul versante del sostegno economico alla domanda, dal **** è stato introdotto il “Bonus asilo nido”, un contributo a rimborso delle spese sostenute dalle famiglie per la frequenza del nido. Complessivamente l’importo erogato dall’Inps alle famiglie è stato di *** milioni nel ****, *** milioni nel **** e *** milioni di euro nel ****. I beneficiari del “bonus asilo nido” nel **** sono stati *** mila, pari al **,*% della popolazione dei bambini sotto i tre anni. Rispetto al **** si registra un calo dei percettori del contributo (***) e soprattutto la riduzione dei mesi di frequenza del nido. Infatti, per effetto delle ...

4 Analisi dell'offerta

4.1 Tipologie di assistenza all'infanzia

I servizi offerti, data la netta maggioranza di una particolare tipologia di assistenza infantile, possono cadere essenzialmente in due macro-categorie:

- Tradizionali asili-nido, che rappresentano la netta maggioranza dei servizi offerti;

- Altri servizi, che rappresentano una minoranza sul territorio (***).

L'asilo nido è un servizio educativo per l'infanzia di interesse pubblico, organizzato per accogliere i bambini fino ai * anni d'età. L'organizzazione deve prevedere la permanenza del bambino con la possibilità di usufruire del pasto e del riposo. Il nido d'infanzia è organizzato in sezioni che possono corrispondere alle fasce di età (***). Negli ultimi anni, accanto ai nidi d'infanzia comunali, sono sorte numerose esperienze private e convenzionate. Di recente la legge ha consentito anche la realizzazione di micro-nidi aziendali e di micro-nidi familiari.

La sezione primavera è un servizio nato come progetto sperimentale, dedicato ai bambini tra i ** e i ** mesi, che si configura come un mezzo di collegamento tra il nido e la scuola d'infanzia. La sezione primavera è uno speciale percorso educativo che è stato istituito con la legge ** dicembre ****, n. *** articolo * comma *** (***) Tra i suoi obiettivi c'è quello di avversare gli anticipi e di assicurare ai bambini tra i due e tre anni di frequentare un contesto educativo adatto a loro e non costoso ...

4.2 Analisi dei prezzi

Di seguito sono illustrate le principali tipologie di servizi di assistenza all'infanzia con i relativi prezzi per alcune delle principali imprese. Si evince che  per alcune tipologie di servizio si può accedere solo iscrivendosi e pagando mensilmente (***) mentre per altre si può usufruire del servizio anche una volta sola e per poche ore.

L'indagine di Cittadinanzattiva  ha fornito un panormica dei prezzi medi degli asili nido comunali delle varie regioni. L’indagine ha interessato le rette applicate al servizio di asilo nido comunale in tutti i capoluoghi di provincia, con riferimento ad una famiglia tipo composta da tre persone (***). Mentre la regione con il costo medio più alto è Trentino-Alto Adige, con un costo di ***€.

Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Ottobre ****

4.3 Composizione dell'offerta

Come si evince dai dati  Istat, nel **** c'è stata una riduzione delll'offera. Il calo ha interessato meno i nidi d’infanzia (***).  Di seguito viene illustrata la composizione dell'offerta per tipologie di servizio.

Composizione dell'offerta dei servizi per l'assistenza all'infanzia Italia, ****, in % Fonte: Istat

Questa situazione si inserisce in un contesto di offerta già fortemente carente, nonostante i diversi piani di intervento varati e gli ingenti stanziamenti approvati, dagli effetti ancora non misurabili – afferma l’Istat -. Nonostante la lieve contrazione dell’offerta, la percentuale di copertura dei posti rispetto ai residenti tra * e due anni di età è rimasta pressoché stabile per effetto del calo delle nascite e della conseguente riduzione dei potenziali beneficiari del servizio: per il complesso dei servizi educativi si è passati dal **,*% dell’anno educativo ****/**** al **,*% del ****/****.

4.4 Trend dell'offerta: piattaforme digitali per babysitter

Negli ultimi anni, abbiamo visto la crescita e l'affermazione delle piattaforme come mezzo di accesso alla cura dei bambini per i genitori. Aziende come Sitly o Yoopies o Kijiji, oppure piattaforme più specializzate come Toptata (***) si stanno ritagliando un'importante quota di mercato contando sulla digitalizzazione e sui cambiamenti nelle abitudini di consumo dei giovani genitori. 

Dopo la sospensione delle scuole e l’annuncio dell’ipotesi dell’istituzione da parte del governo di un “voucher baby sitter” c'è stato un boom di iscrizioni sul sito 'Sitly', la piattaforma online di ricerca baby sitter con ***mila persone già registrate, che mette in rete famiglie e lavoratori per favorire colloqui e selezioni - che avvengono poi privatamente tra le parti - per contratti su questo tipo di mansione. É stato registrato un incremento del **% di iscritti che si offrono di lavorare come baby sitter e un aumento del **% di genitori registrati. (***)

Dalle registrazioni dei lavoratori che si iscrivono al sito 'Sitly', è possibile tracciare un profilo dei baby sitter 'sul mercato'. Secondo i form compilati sulla piattaforma, il **% degli iscritti sono studenti e il **% disoccupati. Il **% ha tra i ** e i ** anni, il **% tra i ** e i ** anni, il **% tra i ** e i ** mentre il **% ha ...

5 Norme e regolamenti

5.1 Regolamentazione del settore

La legge * dicembre ****, n° **** “Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato” è la legge che istituisce in Italia l’asilo nido come noi lo conosciamo tutt’ora, cioè come un “servizio sociale di interesse pubblico” (***).

Il ** luglio **** è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge ***/****, cosidetta “riforma della Buona Scuola”, che tra le varie azioni riforma anche gli asili nido e i servizi per l’infanzia, in particolare tramite la definizione del “sistema integrato *-* anni” (***). La legge ***/****, in riferimento agli asili nido, è in realtà una legge delega, con cui il Governo si impegna a definire, con appositi Decreti Attuativi, i vari punti elencati. Al momento mancano sia tali Decreti, sia sopratutto le coperture finanziarie per renderli attivi. 

Il Decreto del Presidente della Repubblica n.** del **** ha disciplinato il riordino della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Fanno parte del sistema nazionale di istruzione le scuole dell’infanzia statali e paritarie a gestione pubblica e privata. La frequenza delle scuole dell’infanzia statali è gratuita. Le sezioni di scuola dell'infanzia sono costituite, di norma, con un numero minimo di ** bambini e un numero massimo di **. È comunque possibile arrivare fino a ** bambini (***). Se accolgono alunni con disabilità ...

5.2 Incentivi fiscali: Bonus Nido

Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, l’articolo *, comma ***, legge ** dicembre ****, n. *** ha disposto che ai figli nati dal *° gennaio **** spetta un contributo di massimo *.*** euro, per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

L’articolo *, comma ***, legge ** dicembre **** n. ***, ha elevato l’importo del buono fino a un massimo di *.*** euro sulla base dell’ISEE minorenni, in corso di validità, riferito al minore per cui è richiesta la prestazione.

Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore. 

Le istruzioni per la presentazione delle domande per l’anno ****, sono contenute nella circolare INPS ** febbraio ****, n. **.

L’importo massimo erogabile al genitore richiedente, a decorrere dal ****, è determinato in base all’ ISEE minorenni, in corso di validità, riferito al minore per cui è richiesta la prestazione.  Di seguito, gli importi massimi concedibili e la relativa parametrazione mensile:

ISEE minorenni fino a **.*** euro = budget annuo *.*** euro (***), l’undicesima mensilità sarà erogata per un importo massimo di ***,** euro, per non superare il tetto annuo di *.*** euro per minore. ISEE minorenni da **.*** euro fino ...

6 Posizionamento degli attori

6.1 Segmentazione

  • COOPSELIOS
  • ParmaInfanzia
  • DOREMI S.R.L.
  • Stripes
  • Arca Cooperativa Sociale
  • La Coccinella
  • Accento

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